Mantenimento del minore: se non può provvedere la madre da sola scatta l’obbligo dei nonni paterni
L'obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli - che investe contemporaneamente tutti gli ascendenti di pari grado di entrambi i genitori - va inteso non solo nel senso che l'obbligazione degli ascendenti è subordinata e, quindi, sussidiaria rispetto a quella, primaria, dei genitori, ma anche nel senso che agli ascendenti non ci si possa rivolgere per un aiuto economico per il solo fatto che uno dei due genitori non dia il proprio contributo al mantenimento dei figli, se l'altro genitore è in grado di mantenerli.
(Cassazione Civile, ordinanza, 16 maggio 2023, n. 13345)
Violazione GDPR: il Titolare del trattamento è tenuto a risarcire il danno anche se è trascurabile
In base alla disciplina generale del Regolamento (UE) 2016/679, cd. GDPR, il titolare del trattamento dei dati personali è sempre tenuto a risarcire il danno cagionato a una persona da un trattamento non conforme al regolamento stesso, e può essere esonerato dalla responsabilità non semplicemente se si è attivato (come suo dovere) per rimuovere il dato illecitamente esposto, ma solo "se dimostra che l'evento dannoso non gli è in alcun modo imputabile". L'esclusione del principio del danno in re ipsa presuppone, in questi casi, la prova della serietà della lesione conseguente al trattamento; ciò vuol dire che può non determinare il danno la mera violazione delle prescrizioni formali in tema di trattamento del dato, mentre induce sempre al risarcimento quella violazione che concretamente offenda la portata effettiva del diritto alla riservatezza (nel caso in esame un Ente aveva erroneamente pubblicato sull’albo pretorio online i dati contabili relativi ad un pignoramento di una propria dipendente).
(Cassazione Civile, ordinanza, 12 maggio 2023, n. 13073)
Demolizione con ricostruzione dell’edificio: vanno rispettate le distanze preesistenti
La normativa italiana che regola le distanze tra le costruzioni, in ultimo innovata dalla l. n. 120/2020, persegue l'interesse pubblico e non quello del proprietario di immobili. In caso di demolizioni e ricostruzioni di edifici, la normativa prevede che, anche nei casi consentiti di aumento di volumetria, la nuova costruzione debba rispettare le distanze preesistenti con gli edifici adiacenti.
(Cassazione Civile, 11 maggio 2023, n. 12751)
Vietata la sopraelevazione se lede l'aspetto architettonico dell'edificio
La sopraelevazione non è ammessa, non solo se le condizioni statiche dell'edificio non la permettono, ma anche se risulti lesiva dell'aspetto architettonico dell'edificio ovvero risulti necessaria l'autorizzazione dei condomini.
(Cassazione Civile, 11 maggio 2023, n. 12795)
Infedeltà e addebito della separazione: la prova anche grazie a video e conversazioni hot su WhatsApp
Ai fini dell’addebito non è richiesta la prova dell’infedeltà e la flagranza dell’amplesso, essendo sufficienti le sole effusioni affettuose, compatibili con il luogo pubblico e allo stesso tempo sintomatiche di un rapporto amoroso, intimo, fisico; effusioni che possono desumersi anche dal contenuto di messaggi inviati dal coniuge fedifrago all’amante.
(Cassazione Civile, ordinanza 8 maggio 2023, n. 12190)
Sulle azioni risarcitorie dell’appaltatore nell’ipotesi di “vendita a catena”
In tema di appalto, l'appaltatore si trova, rispetto ai materiali acquistati presso terzi e messi in opera in esecuzione del contratto, in una posizione analoga a quella dell'acquirente successivo nell'ipotesi della cd. "vendita a catena", potendosi, conseguentemente, configurare, in suo favore, due distinte fattispecie di azioni risarcitorie: quella contrattuale relativa ai danni propriamente connessi all'inadempimento in ragione del vincolo negoziale, deducibili con l'azione contrattuale ex art. 1494, comma 2 c.c. relativa alla compravendita (corrispondente, per l'appalto, a quella ex art. 1668 c.c.), e quella extracontrattuale per essere tenuto indenne di quanto versato al committente ex art. 1669 c.c., in ragione dei danni sofferti per i vizi dei materiali posti in opera.
(Cassazione Civile, ordinanza, 9 maggio 2023, n. 12337)
Risarcimento diretto al trasportato anche se l'altro veicolo ha targa estera e l'assicurazione non opera in Italia
La persona trasportata può avvalersi dell'azione diretta nei confronti dell'impresa di assicurazioni del veicolo sul quale viaggiava al momento del sinistro anche se quest'ultimo sia stato determinato da uno scontro in cui sia rimasto coinvolto un veicolo immatricolato all'estero assicurato con una compagnia che non abbia aderito alla convenzione terzi trasportati (cd. CTT), parte della convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto (cd. CARD), atteso che il d.lg. n. 209 del 2005, art. 141, di derivazione comunitaria, assegna una garanzia diretta alle vittime dei sinistri stradali in un'ottica di tutela sociale che fa traslare il "rischio di causa" dal terzo trasportato, vittima del sinistro, sulla compagnia assicuratrice del trasportante.
(Cassazione Civile, 8 maggio 2023, n. 12172)
Compenso avvocato: non può essere liquidata dal Giudice una cifra inferiore al preventivo firmato dal cliente
Deve essere accolto il ricorso dell'avvocato che si è visto liquidare un compenso inferiore dal giudice rispetto alla cifra indicata nel preventivo sottoscritto dal cliente, per l'attività prestata in un procedimento di mediazione familiare e per la difesa in un successivo giudizio civile., atteso che deve essere cassata la decisone dei giudici del merito i quali non hanno dato conto delle ragioni per le quali hanno ritenuto congruo il compenso liquidato e privi di valenza probatoria i preventivi accettati e sottoscritti dalla parte, avendo immotivatamente riconosciuto un importo notevolmente inferiore a quello concordato dalle parti.
(Cassazione Civile, 8 maggio 2023, n. 12105)
La revoca della patente può essere adottata nel termine di 5 anni dalla commessa violazione
La revoca della patente può essere autonomamente adottata nel termine di cinque anni dalla commessa violazione - ossia nel rispetto del termine di prescrizione - non essendo imposti termini di decadenza (previsti invece per l'applicazione della sanzione principale) e ciò anche in caso di contestazione differita o di mancato ritiro immediato del documento di guida da parte degli organi accertatori, essendosi ripetutamente esclusa l'applicazione del diverso termine di conclusione dei procedimenti amministrativi di cui alla l. n. 241 del 1990, sull'assunto che la disciplina delle sanzioni amministrative è integralmente contenuta nella l. n. 689 del 1981.
(Cassazione Civile, 5 maggio 2023, n. 11792)
Contratto d’appalto nullo: nessuna responsabilità dell'appaltatore per negligenza nell'adempimento delle obbligazioni
La nullità del contratto di appalto concluso dalle parti elide in radice la configurabilità di un inesatto adempimento delle obbligazioni quando la causa della nullità stessa sia addebitabile alla committente. Non è configurabile, pertanto, una responsabilità contrattuale dell'appaltatore nei confronti della committente per negligenza nell'adempimento di obbligazioni che possono sorgere soltanto da un negozio valido e produttivo di effetti.
(Cassazione Civile, 4 maggio 2023, n. 11636)