Al padre l’affido esclusivo del minore se la madre si trasferisce in un'altra regione

Va confermato l’affido esclusivo al padre qualora la madre abbia trasferito la propria residenza in altra regione lontana, con ciò pregiudicando la concreta possibilità di partecipare alla vita della figlia e alle decisioni da assumere nell’interesse della minore.

(Cassazione Civile, 27 febbraio 2024, n. 5136)


Niente assegno di mantenimento alla moglie che continua a lavorare part – time

Le disparità nei redditi sono venute meno una volta che la casa familiare è stata assegnata alla moglie. Quest’ultima ha la concreta possibilità di incrementare il proprio stipendio passando da un part time ad un orario pieno e di poter cogliere occasioni di avanzamento o conversione professionale destinate a migliorare il suo reddito, mettendo a frutto la laurea conseguita in costanza di matrimonio. L’eredità percepita da uno dei coniugi non incide sugli obblighi di mantenimento fra coniugi, ma potrà semmai rilevare quanto al mantenimento dei figli. Il giudice del merito è tenuto ad accertare, compiendo le indagini e gli accertamenti relativi anche d'ufficio, il variare delle condizioni patrimoniali ed eventualmente reddituali dell'obbligato, conseguenti al decesso del genitore, al fine di parametrare il contributo di mantenimento riguardo a queste nuove condizioni.

(Cassazione Civile, 28 febbraio 2024, n. 5242)


E’ vessatoria la clausola di esonero della società alienante dalla partecipazione alle spese condominiali per le unità immobiliari di sua proprietà ancora invendute

La clausola relativa al pagamento delle spese condominiali inserita nel regolamento di condominio predisposto dal costruttore o originario unico proprietario dell'edificio e richiamato nel contratto di vendita della unità immobiliare concluso tra il venditore professionista e il consumatore acquirente, può considerarsi vessatoria, ai sensi dell'art. 33, comma 1, d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, ove sia fatta valere dal consumatore o rilevata d'ufficio dal giudice nell'ambito di un giudizio di cui siano parti i soggetti contraenti del rapporto di consumo e sempre che determini a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto, e dunque se incida sulla prestazione traslativa del bene, che si estende alle parti comuni, dovuta dall'alienante, o sull'obbligo di pagamento del prezzo gravante sull'acquirente, restando di regola estraneo al programma negoziale sinallagmatico della compravendita del singolo appartamento l'obbligo del venditore di contribuire alle spese per le parti comuni in proporzione al valore delle restanti unità immobiliari che tuttora gli appartengano.

(Cassazione Civile, 27 febbraio 2024, n. 5139)


Anche un solo episodio di violenza fisica legittima l’addebito della separazione

In tema di separazione dei coniugi, le violenze fisiche costituiscono violazioni talmente gravi ed inaccettabili dei doveri nascenti dal matrimonio da fondare, di per sé sole e anche quando siano concretizzate in un unico episodio, non solo la pronuncia di separazione personale, ma anche la dichiarazione dell'addebito.

(Cassazione Civile, 27 febbraio 2024, n. 5171)


Immissioni: la violazione dei limiti stabiliti dalle leggi e dai regolamenti locali costituisce un illecito, anche sul piano civilistico

In materia di immissioni, il superamento dei limiti di rumore stabiliti dalle leggi e dai regolamenti che disciplinano le attività produttive è, senz'altro, illecito, in quanto, se le emissioni acustiche superano la soglia di accettabilità prevista dalla normativa speciale a tutela di interessi della collettività, così pregiudicando la quiete pubblica, a maggior ragione esse, ove si risolvano in immissioni nell'ambito della proprietà del vicino - ancor più esposto degli altri, in ragione della contiguità dei fondi, ai loro effetti dannosi - devono, per ciò solo, considerarsi intollerabili, ex art. 844 c.c. e, pertanto, illecite anche sotto il profilo civilistico.

(Cassazione Civile, 26 febbraio 2024, n. 5074)


Illegittimo l’obbligo imposto ai distributori di esporre i cartelloni con il prezzo medio del carburante

L'obbligo di esporre cartelli con il prezzo medio del carburante su base regionale, sia settimanalmente che quotidianamente è un onere di pubblicizzazione obiettivamente sproporzionato rispetto al fine perseguito e gravemente ingiusto a danno di operatori che agiscono in regime di libera concorrenza e che già sono sottoposti ad un dovere di informativa completa presso il punto vendita che non dà alcun concreto vantaggio né informazione utile all'homo oeconomicus.

(Consiglio di Stato, 23 febbraio 2024, n. 1806)


Illegittima la pubblicazione sul sito del Comune della targa di un’auto non coinvolta in violazioni di norme del Codice della strada

La targa automobilistica costituisce un dato che permette di identificare il proprietario e per questo assume un rilievo decisivo in materia di protezione dei dati personali; se è vero che dalla targa è possibile risalire al soggetto intestatario che, in astratto, potrebbe non essere l'effettivo utilizzatore, è d'altro canto vero che in una percentuale statisticamente preponderante è un dato personale idoneo a risalire alla persona dell'utilizzatore del parcometro, consentendone, dunque, la profilazione, onde il trattamento non può dirsi irrilevante sotto questo profilo (nella specie, sul sito di un Comune erano state pubblicate delle foto relative alla violazione delle norme sulla circolazione stradale nelle quali compariva anche la targa di un veicolo estraneo alla violazione; la Corte ha ritenuto che l'esposizione della targa di un veicolo non coinvolto nell'infrazione alla normativa sulla circolazione stradale sul sito internet costituisca profilatura).

(Cassazione Civile, 21 febbraio 2024, n. 4648)


La rinuncia al diritto di servitù deve manifestarsi per iscritto

La rinuncia al diritto di servitù deve rivestire, ai sensi dell'art. 1350, n. 5, c.c., la forma scritta sotto pena di nullità e non può quindi risultare da fatti concludenti né può essere provata con testi o da un atto di ricognizione o di accertamento.

(Cassazione Civile, ordinanza, 21 febbraio 2024, n. 4646)


Annullato l'accordo di separazione sottoscritto dal coniuge, bersaglio di minacce e intimidazioni

Ai fini dell'annullamento dell'accordo di separazione consensuale per vizi della volontà, si verifica l'ipotesi della violenza invalidante il negozio giuridico qualora una delle parti subisca una minaccia specificamente finalizzata ad estorcere il consenso, proveniente dalla controparte o da un terzo, e di natura tale da incidere, con efficienza causale, sulla specifica capacità di determinazione del soggetto passivo, che in assenza della minaccia non avrebbe concluso il negozio.

(Cassazione Civile, ordinanza, 20 febbraio 2024, n. 4440)


Il compratore ha diritto alla riduzione del prezzo se il bene è affetto da vizi di gravità ridotta

Il compratore può ottenere la risoluzione del contratto soltanto se il difetto di qualità della cosa venduta non sia di scarsa importanza; tuttavia, quando l'inadempienza non sia di tale gravità da giustificare la risoluzione del contratto, l'acquirente può sempre agire per il risarcimento del danno sotto forma di una proporzionale riduzione del prezzo corrispondente al maggior valore che la cosa avrebbe avuto, purché il difetto di questa non sia di trascurabile entità.

(Cassazione Civile, ordinanza, 16 febbraio 2024, n. 4245)