Risarcimento alla moglie che rinuncia al lavoro per accudire il marito inabile a causa del sinistro

In caso di sinistro stradale, deve essere riconosciuto al coniuge del soggetto che ha riportato lesioni da invalidità temporanea, il risarcimento del danno subito per aver dovuto lasciare il lavoro al fine di accudire il coniuge momentaneamente inabile; il risarcimento di tale danno, inoltre, deve essere quantificato tenendo conto di un orario lavorativo medio di otto ore al giorno, il tempo restante rientrando nella normale dedizione alla vita privata, e di un’attività di assistenza non professionalmente qualificata.

(Tribunale di Milano, 24 aprile 2018, n. 4721)


Posizionamento dell’autovelox e nullità del verbale

All'ente proprietario della strada incombe l'assunzione di una serie di obblighi che prevedono, in particolare, la necessità del preventivo avviso dell'installazione dell'autovelox posizionato ad una congrua distanza dal prescritto segnale che lo deve anticipare, della leggibilità e immediata percepibilità della relativa segnalazione, della preventiva adozione di apposito decreto prefettizio per l'autorizzazione all'installazione degli autovelox sulle strade in cui è propriamente consentito al fine di rendere legittima la contestazione differita delle violazioni riferite all'art. 142 c.d.s.. Sulla scorta di questi presupposti deriva che, qualora il decreto amministrativo autorizzi il posizionamento di un apparecchio autovelox (appositamente omologato e sottoposto alla necessaria taratura) lungo il lato di una sola carreggiata di un tipo di strada riconducibile ad uno di quelli previsti dal citato art. 4 del D.L. n. 121/2002, diventa, conseguentemente, obbligatorio - in funzione della legittimità della complessiva attività di accertamento delle indicate violazioni amministrative - che l'ente proprietario della strada appronti i predetti necessari adempimenti di garanzia per gli utenti (circa la preventiva segnalazione dell'installazione dell'apparecchio elettronico e la visibilità del segnale che lo preannuncia sullo stesso lato e, quindi, per il corrispondente senso di marcia), anche al fine di tutelare le indispensabili esigenze di sicurezza pubblica connesse a siffatta attività di rilevamento. Pertanto, qualora - come verificatosi nella fattispecie - il decreto prefettizio abbia previsto la legittima installazione lungo un solo senso di ed, invece, l'accertamento sia stato effettuato mediante la rilevazione di un autovelox posizionato sul contrapposto senso di marcia, ne consegue che - difettando a monte l'adozione di uno specifico provvedimento autorizzativo - il relativo verbale di contestazione differita della violazione di cui all'art. 142 c.d.s. debba ritenersi affetto da "illegittimità derivata".

(Cassazione Civile, 1 ottobre 2018, n. 23726)


Contestazione dell’affidabilità dell’autovelox, obbligo di verifica della taratura

Laddove venga contestata l'affidabilità del cosiddetto tutor o autovelox, il giudice è tenuto ad accertare se il dispositivo sia stato sottoposto o meno alle verifiche di funzionalità e taratura. Ciò in quanto tutte le apparecchiature impiegate nell'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura, non esistendo verifiche equipollenti né essendo sufficienti, come in passato, certificati di conformità ed omologazione.

(Cassazione civile, 11 gennaio 2018, n. 533)


Circolazione stradale, colpa e prova liberatoria

L'accertamento del comportamento colposo del pedone investito da un veicolo non è sufficiente per l'affermazione della sua esclusiva responsabilità, essendo pur sempre necessario che l'investitore vinca la presunzione di colpa posta a suo carico dall'art. 2054, comma 1, c.c., dimostrando di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno e tenendo conto che, a tal fine, neanche rileva l'anomalia della condotta del primo, ma occorre la prova che la stessa non fosse ragionevolmente prevedibile e che il conducente avesse adottato tutte le cautele esigibili in relazione alle circostanze del caso concreto, anche sotto il profilo della velocità di guida mantenuta.

(Cassazione civile, 19 dicembre 2017, n. 30388)


Termine per la comunicazione dei dati relativi alla patente del conducente

L'obbligo di comunicazione previsto dall'art. 126 -bis, comma 2, codice della strada è indipendente dagli esiti di una concorrente impugnativa attinente alla legittimità dell'accertamento dell'illecito presupposto, con la conseguenza che il termine per la comunicazione delle generalità del conducente decorre dal momento della richiesta dell'autorità.

(Cassazione Civile, 24 novembre 2017, n. 28136)