I proprietari dei negozi, sebbene abbiano altro accesso, sono tenuti a contribuire alle spese condominiali per le scale e l’androne
Le scale e l'androne, in assenza di un titolo specificatamente contrario, mantengono la qualità di parti comuni a cui obbligatoriamente contribuiscono anche i proprietari di negozi o locali terranei che hanno accesso dalla strada, in quanto ne fruiscono quantomeno per la conservazione della copertura dell'edificio.
(Cassazione Civile, 30 luglio 2024, n. 21238)
I singoli proprietari non possono autonomamente procedere al taglio degli alberi del giardino condominiale
In area comune destinata al verde, i singoli proprietari non possono autonomamente procedere al taglio degli alberi. Difatti, in queste ipotesi, salvo casi di sicurezza, l'intervento non può essere legittimamente disposto neppure dall'assemblea in ipotesi di accertato pregiudizio estetico e diminuzione della complessiva amenità dei beni comuni.
(Cassazione Civile, 4 giugno 2024, n. 15573)
Comunione e contratto di locazione ultra-novennale con preventiva rinunzia al diniego di rinnovo
Costituisce atto di straordinaria amministrazione della comunione la stipula di un contratto di locazione ad uso diverso per la durata di nove anni con rinnovo automatico di sei anni e con la preventiva rinunzia, da parte dei locatori, alla facoltà di recesso alla prima scadenza. Nell’ipotesi in cui manchi il consenso di tutti i partecipanti alla comunione (in qualità di locatori) a siffatta stipula, il comproprietario non locatore ha diritto al risarcimento dei danni qualora siffatta attività risulti pregiudizievole per gli interessi della comunione, come nell’ipotesi in cui sia stato convenuto un canone irrisorio rispetto all’effettivo valore locativo dell’immobile. In tal caso spetta allo stesso il risarcimento dei danni patrimoniali subiti in proporzione alla sua quota di proprietà.
(Tribunale di Benevento, 14 gennaio 2022, Dott. Consolante)
Stima della quota della casa coniugale e valore dell’assegnazione
Se la comunione sulla casa coniugale viene sciolta mediante attribuzione della quota al coniuge già assegnatario, dalla stima dell’immobile ai fini di determinare il valore di mercato del bene, non va detratto il valore dell’assegnazione.
(Cassazione Civile, ordinanza, 20 dicembre 2018, n. 33069)