Diritti dei nonni: un equilibrio tra affetto e interesse del minore

In tema di separazione dei genitori, il minore può mantenere rapporti significativi con i nonni, qualora il giudice ritenga che ciò sia conforme al suo esclusivo interesse. Il diritto degli ascendenti alla frequentazione dei nipoti minorenni è infatti condizionato all’esistenza di una relazione positiva, affettivamente appagante e con valore educativo.

(Cassazione Civile, 13 marzo 2025, n. 6658)


L’assegno unico universale va versato per intero al genitore collocatario

Nel contesto dell’affidamento condiviso, risulta legittima l’attribuzione integrale dell’assegno unico universale INPS al genitore presso il quale il minore risulta collocato, in quanto figura prevalente di riferimento economico ed educativo.

(Cassazione Civile, 22 febbraio 2025, n. 4672)


Escluso il collocamento prevalente materno anche se il minore è in età prescolare

Le statuizioni sull'affidamento e il collocamento dei figli devono rispondere ad una valutazione in concreto finalizzata al perseguimento dell'esclusivo interesse morale e materiale della prole, non potendo essere adottati provvedimenti che limitino grandemente la frequentazione tra uno dei genitori e il figlio in applicazione di valutazioni astratte non misurate con la specifica realtà familiare.

(Cassazione Civile, 21 gennaio 2025, n. 1486)


Per il passaporto del minore in affido esclusivo non è necessario né l’assenso del genitore non affidatario né l’autorizzazione del Tribunale

In caso di affidamento esclusivo del figlio a uno dei genitori, il rilascio del passaporto non richiede né il consenso dell’altro genitore né, in sua assenza, l’autorizzazione del giudice tutelare, poiché, ai sensi degli articoli 337 ter, comma 3, e 337 quater, comma 3, del Codice civile, tale rilascio non rientra tra le decisioni di maggiore interesse per il minore.

(Cassazione Civile, 10 dicembre 2024, n. 31785)


Nessun mantenimento al figlio maggiorenne che non studia e non lavora

In materia di diritto al mantenimento del figlio maggiorenne e non autosufficiente, devono essere considerati alcuni presupposti fondamentali: l’età del figlio, il concreto conseguimento di competenze professionali e l’effettivo impegno nella ricerca di un’occupazione. Qualora il figlio, pur essendo maggiorenne, non riesca a trovare un lavoro stabile che gli consenta di raggiungere l’autosufficienza economica, il mantenimento non dovrebbe gravare esclusivamente sul genitore, ma il figlio dovrebbe avvalersi degli strumenti di sostegno sociale. In tal modo, l’obbligo alimentare familiare si limiterebbe a garantire solo i bisogni essenziali.

(Cassazione Civile, 28 ottobre 2024, n. 27818)


Affidamento esclusivo: va valutata la capacità genitoriale e l’impatto che tale scelta avrà sul figlio minore

In tema di affidamento dei figli minori, il giudice è tenuto a orientare le proprie decisioni al principio del superiore interesse del minore, in considerazione del diritto fondamentale del bambino a uno sviluppo sano ed equilibrato. La scelta di un affidamento esclusivo a uno dei genitori deve dunque basarsi non solo sulla valutazione della capacità genitoriale di ciascuno, ma soprattutto sull’analisi degli effetti che tale decisione potrà produrre, sia nell’immediato che nel medio-lungo periodo, sul benessere psicofisico e relazionale del minore.

(Cassazione Civile, 11 ottobre 2024, n. 26517)


L’obbligo totale e primario di mantenimento dei figli spetta ai genitori; gli ascendenti possono essere chiamati al mantenimento in via secondaria

L’obbligo di mantenimento dei figli minori, ai sensi dell’art. 148 del Codice civile, grava in via primaria e integrale sui genitori. L’obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari per adempiere a tale dovere, analogamente al diritto agli alimenti previsto dall’art. 433 del Codice civile, ha natura subordinata e, pertanto, sussidiaria rispetto a quello principale dei genitori.

(Cassazione Civile, 18 settembre 2024, n. 25067)


Nessun ripristino della responsabilità genitoriale se il genitore non offre garanzie di stabilità e di sicurezza

La Cassazione ribadisce il principio della centralità dell’interesse del minore a vedersi garantito «un rapporto affettivo con una figura genitoriale che offra garanzie di stabilità e di sicurezza» e mostri atteggiamenti e condotte finalizzati a curarne lo «sviluppo psichico e affettivo», compatibili con le necessità del periodo di età evolutiva vissuto dal figlio. Quando non siano possibili queste attenzioni e condotte, alla luce dei «reiterati comportamenti pregiudizievoli per la minore, più volte riscontrati» e della situazione di «un disturbo della personalità grave e non transitorio», non è dunque possibile il ripristino della responsabilità genitoriale.

(Cassazione Civile, 26 agosto 2024, n. 23097)


Figli maggiorenni: La fruizione della Naspi è elemento che dimostra l’autosufficienza economica

Laddove un figlio lavori per un breve periodo per percepire di seguito la NASPI, in ragione del principio dell'autoresponsabilità, deve ritenersi che abbia comunque incominciato a riscuotere, seppur saltuariamente, redditi da lavoro. Alla luce della giurisprudenza che ormai forma diritto vivente a cui va data piena continuità, secondo la quale in tema di contributo al mantenimento del figlio maggiorenne da parte del genitore separato non convivente, lo svolgimento di un'attività retribuita, ancorché prestata in esecuzione di contratto di lavoro a tempo determinato, può costituire un elemento rappresentativo della capacità del figlio di procurarsi un'adeguata fonte di reddito, e quindi della raggiunta autosufficienza economica, è stato accolto il motivo addotto dal padre ricorrente.

(Cassazione Civile, ordinanza, 4 aprile 2024 n. 8892)


Alla figlia adulta lavoratrice con disturbi psichici spetta solo l’assegno alimentare

Non si conserva l’assegno di mantenimento per una figlia adulta che, sebbene necessiti di assistenza medica per deliri di persecuzione, sia entrata nel mondo del lavoro, rimanendo possibile un soccorso economico da parte del genitore, qualora se ne ravvisi la necessità, attraverso un assegno alimentare.

(Cassazione Civile, ordinanza, 27 marzo 2024, n. 8240)