Sulla liquidazione del danno morale in seguito ad un incidente stradale
La liquidazione del danno morale, quale sofferenza interiore patita dalla vittima dell'illecito, deve effettuarsi con riferimento al momento dell'evento dannoso ed alle caratteristiche dello stesso, mentre non incidono su di essa fatti ed avvenimento successivi, quale la morte del soggetto leso.
(Cassazione Civile, ordinanza, 13 aprile 2022, n. 12060)
Danno all’immagine: il criterio per la quantificazione del risarcimento
L'illecita pubblicazione dell'immagine altrui obbliga al risarcimento dei danni patrimoniali, che consistono nel pregiudizio economico di cui la persona danneggiata abbia risentito per effetto della pubblicazione e di cui abbia fornito la prova. In ogni caso, qualora non possono essere dimostrate specifiche voci di danno patrimoniale, la parte lesa può far valere il diritto al pagamento di una somma corrispondente al compenso che avrebbe presumibilmente richiesto per richiesta per concedere il suo consenso alla pubblicazione, determinandosi l'importo in via equitativa, avuto riguardo al vantaggio economico conseguito dall'autore dell'illecita pubblicazione e ad ogni altra circostanza congruente con lo scopo della liquidazione, tenendo conto in particolare dei criteri enunciati dalla legge sulla protezione del diritto d'autore.
(Cassazione Civile, 12 aprile 2022, n. 11768)
Animale domestico investito da un mezzo di emergenza
Deve escludersi il risarcimento del danno per il padrone di un cane investito da un mezzo impegnato in un intervento di emergenza allorché il padrone dell'animale sia venuto meno ad un generale principio di cautela generica, e dunque non prevista da leggi o regolamenti, di legare il cane o ricondurlo in un luogo sicuro per evitare di farlo investire da un veicolo.
(Cassazione Civile, 28 marzo 2022, n. 9864)
Il condominio risponde dei danni provocati dall’albero posto all’esterno della proprietà condominiale
E’ responsabile ai sensi dell’art. 2051 c.c. il condominio che si era fatto carico già da anni della manutenzione di un albero situato all’esterno al perimetro condominiale, e che aveva finito per rovinare su un'auto in sosta.
(Tribunale di Roma, 16 febbraio 2022, n. 2486)
Il protratto abbandono della prole da parte del genitore produce un danno non patrimoniale lato sensu psicologico-esistenziale che investe direttamente la progressiva formazione della personalità del danneggiato
In tema di danni non patrimoniali, l'illecito endofamiliare di protratto abbandono della prole da parte del genitore è una forma di illecito rispetto al quale la concreta capacità della persona danneggiata di esercitare il diritto risarcitorio assume un peculiare rilievo, derivante dalla natura parimenti peculiare, del danno. Tale illecito infatti produce anche un danno non patrimoniale lato sensu psicologico-esistenziale, ovvero che investe direttamente la progressiva formazione della personalità del danneggiato, condizionando così pure lo sviluppo delle sue capacità di comprensione e di autodifesa. La natura del diritto azionato ne rende del tutto giustificabile, in mancanza di limitazioni legali, l'esercizio in una fase di maturità personale compatibile con il coinvolgimento personale ed emotivo ad esso connesso.
(Cassazione Civile, ordinanza, 16 dicembre 2021, n. 40335)
Sul concorso di colpa del motociclista caduto a causa di una buca stradale
Deve ritenersi che, ove il danno consegua alla interazione fra il modo di essere della cosa in custodia e l'agire umano, non basti a escludere il nesso causale fra la cosa e il danno non solo la condotta lato sensu colposa del danneggiato, richiedendosi anche che essa si connoti per oggettive caratteristiche di imprevedibilità e non prevenibilità che valgano a determinare una definitiva cesura nella serie causale riconducibile alla cosa, ma a maggior ragione una condotta del danneggiato che, senza essere in qualche modo inosservante della normalità dell'esercizio dell'attività esercitata legittimamente sulla cosa, come nella specie la circolazione sulla pubblica strada, risulti, e comunque senza che ciò risulti, si profili solo ex post, cioè all'esito dell'apprezzamento dopo il verificarsi del danno dovuto alla condizione della cosa, tale che, se non fosse stata tenuta nel modo in cui Io è stato, il danno si sarebbe potuto evitare nonostante quella condizione.
(Cassazione Civile, ordinanza, 14 dicembre 2021, n. 39965)
Telefonate mute di notte e risarcimento del danno morale
L’intestatario dell'utenza deve ritenersi responsabile, fino a prova contraria, delle molestie perpetrate dalla linea telefonica dalla quale sono partite le chiamate insistenti, sulla base di un ragionamento secondo cui è massima d'esperienza che il telefono intestato ad una persona sia nella sua disponibilità esclusiva, a meno che non vi sia prova del contrario o non siano state allegate specifiche circostanze dalle quali possa inferirsi la ragionevole possibilità di una diversa ricostruzione.
(Cassazione Civile, ordinanza, 13 dicembre 2021, n. 39442)
Sulla lesione del diritto alla riservatezza, alla reputazione e all’immagine
Deve essere risarcito il danno sofferto da una donna in conseguenza dell’ampia diffusione (anche in abbinamento ad un numero del settimanale TV Sorrisi e Canzoni) di un DVD, contenente il video girato di notte in una via di Napoli relativo ad una canzone (“Oi nenna né”) di un DVD, alle cui spalle la signora compariva in compagnia, mano nella mano, di un uomo che non era suo marito e con il quale aveva una relazione sentimentale clandestina, senza che nessuno le avesse chiesto il previo consenso a divulgare la propria immagine.
(Cassazione Civile, ordinanza, 25 novembre 2021, n. 36754)
Sul risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale
L'uccisione di una persona fa presumere da sola, ex art. 2727 c.c., una conseguente sofferenza morale in capo ai genitori, al coniuge, ai figli od ai fratelli della vittima (nella specie relativa alla morte di un bambino di quattro anni, confermata la decisione di appello, in riferimento al notorio stravolgimento della vita familiare causato dalla perdita improvvisa di un figlio di meno di 4 anni e ciò sulla base dello stretto vincolo di parentela, dell'intangibilità della sfera degli affetti, dell'età della vittima e dei verosimili radicali cambiamenti dello stile di vita, conseguenti alla sofferenza interiore determinata dalla consapevolezza della perdita del rapporto parentale).
(Cassazione Civile, 25 maggio 2021, n. 14422)
Sul danno subito dall'alunno nel corso della ricreazione
Nel caso di danno subito dall'alunno va esclusa la responsabilità degli insegnanti e dell'Istituto allorché sia emersa l'assoluta repentinità e imprevedibilità dell'evento nonché l'insussistenza di una condotta negligente delle insegnanti e della mancata adozione di misure idonee preventive di tipo organizzativo o disciplinare (nella specie, l'alunno infortunato si era abbassato per raccogliere una penna quando, all'improvviso, un compagno di classe, inciampando, gli era finito addosso, facendogli battere il volto sul pavimento e causandogli la frattura di tre denti).
(Cassazione Civile, 24 giugno 2020, n. 12410)