Condanna dell’Italia per non aver agito con diligenza in relazione al caso “Terra dei Fuochi”
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che l’inattività dello Stato, che non adotta misure preventive efficaci e necessarie di fronte a un rischio ambientale concreto e accertabile, rappresenta una violazione del diritto alla vita. In particolare, l’omessa prevenzione e gestione dell’inquinamento grave causato dallo sversamento, dall’interramento e dalla combustione di rifiuti, insieme alla mancata informazione adeguata alla popolazione residente, integrano una violazione della Convenzione. Lo Stato è pertanto tenuto, entro il termine di due anni, ad adottare misure generali volte alla riqualificazione dei territori interessati, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto alla vita.
(Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, 30 gennaio 2025, n. 51567)