Sulla nullità dei patti prematrimoniali

E’ nullo il patto con il quale due coniugi, in caso di loro futura separazione, convengano che l’uno versi all’altro una somma di denaro (la Corte ha quindi respinto la richiesta della moglie di ottenere dal marito la corresponsione di 500 mila euro sulla base di un accordo sottoscritto prima della separazione).

(Cassazione Civile, ordinanza, 13 aprile 2022, n. 11923)


Separazione tra coniugi e revocatoria

L'atto con il quale un coniuge, in esecuzione degli accordi intervenuti in sede di separazione consensuale, trasferisca all'altro il diritto di proprietà ovvero costituisca diritti reali minori su un immobile è suscettibile di azione revocatoria ordinaria, non trovando tale azione ostacolo né nell'avvenuta omologazione dell'accordo di separazione, né nella circostanza che l'atto sia stato posto in essere in funzione solutoria dell'obbligo di mantenimento del coniuge economicamente più debole o di contribuzione al mantenimento dei figli, venendo nella specie in contestazione non già la sussistenza dell'obbligo in sé, di fonte legale, ma le concrete modalità di assolvimento del medesimo, convenzionalmente stabilite dalle parti.

(Cassazione Civile, ordinanza, 4 marzo 2022, n. 7178)


Assegno di mantenimento: nella determinazione dei redditi vanno inclusi gli utili non distribuiti dalla società del coniuge

In tema di assegno di mantenimento, la distinta soggettività giuridica rispetto alla persona fisica che ne detiene le quote non ostacola l'imputazione degli utili non distribuiti delle società a reddito della persona fisica tenuto conto che l'accertamento del giudice, non meramente formalistico, mira a quantificare le somme effettivamente disponibili dalle parti (confermata la decisione dei giudici del merito che nel determinare l'entità dell'assegno di mantenimento a carico del marito per la moglie avevano tenuto conto anche dei redditi di terzi quali gli utili non distribuiti di società di capitali di cui l'uomo era socio).

(Cassazione Civile, 24 febbraio 2022, n. 6103)


E’ giustificato l’abbandono del tetto coniugale in caso di tensione tra i coniugi

In tema di addebito della separazione, la forte tensione tra i coniugi, per giunta in un clima di progressiva reciproca disaffezione, può giustificare l'abbandono del tetto coniugale. Questa decisione, quindi, non può portare all'addebito della separazione alla persona che ha lasciato la casa coniugale.

(Cassazione Civile, 3 febbraio 2022, n. 3426)


Separazione dei coniugi: il trasferimento del minore comporta la revoca dell’assegnazione della casa familiare

A seguito della separazione personale dei coniugi, nel caso in cui il figlio minore si sia trasferito con il padre in altra località, diversa da quella in cui è situato l'immobile già adibito a casa familiare, deve considerarsi illogica l'affermazione secondo cui l'assegnazione dell'immobile consentirebbe di garantire la conservazione delle sue abitudini di vita, dovendosi invece presumere che il centro dei suoi interessi e della sua vita di relazione risulti attualmente collocato nel nuovo luogo di residenza.

(Cassazione Civile, ordinanza, 20 dicembre 2021, n. 40903)


La sentenza di patteggiamento a carico di uno dei coniugi può costituire elemento a supporto della domanda di addebito della separazione

Nel giudizio civile di separazione fra i coniugi, vertente sulla domanda di addebito della stessa, la sentenza di patteggiamento a carico di uno di essi può costituire, quale fatto storico espressione della sua condotta, idoneo elemento di valutazione in ordine alla dedotta sussistenza di presupposti della separazione medesima, nel contesto degli accertamenti condotti dal giudice civile, secondo il suo prudente apprezzamento.

(Cassazione Civile, 20 dicembre 2021, n. 40796)


Addebito della separazione, abbandono dei figli adottivi e risarcimento del danno

Va confermato il risarcimento per i danni occorsi ai figli adottivi a seguito di separazione addebitabile esclusivamente al padre; l’addebitabilità esclusiva al padre delle cause della separazione coniugale ed in particolare le modalità traumatiche della rottura, oltre al trasferimento del genitore in una città diversa e la nascita di un altro figlio nel nuovo nucleo familiare da lui creato, hanno, infatti, determinato una grave condizione di deprivazione e senso di abbandono, tenuto conto della maggiore fragilità dei figli adottivi già segnati da un abbandono originario.

(Cassazione Civile, 2 aprile 2021, n. 9188)


Sulla funzione del coordinatore genitoriale

L'istituzione di un coordinatore genitoriale non solo è compatibile con la situazione di forte conflitto tra i genitori, ma può ben aiutare a risolvere situazioni che causano forte conflittualità, nell’obiettivo di ristabilire una minima collaborazione.

(Tribunale di Pavia, 20 dicembre 2020)


Se il tradimento viene “sbandierato” su Facebook è giustificato l’addebito della separazione

In tema di separazione giudiziale, deve ritenersi fondata la domanda di addebito della separazione al marito (padre di quattro figli, di cui uno minore) che, intrapresa una relazione extraconiugale con trasferimento presso la nuova compagna, pubblichi sul proprio profilo Facebook foto che lo ritraggono in atteggiamenti affettuosi con la nuova compagna, nonché la scansione di biglietti aerei acquistati a nome di quest’ultima e dell’uomo.

(Tribunale di Rimini, 1 febbraio 2021, n. 82)


Assegnazione della casa familiare

Nel rapporto di godimento di alloggio adibito a residenza familiare assegnato al socio di cooperativa edilizia di categoria con finalità mutualistica, succede ex lege, in caso di separazione personale, sia essa giudiziale o consensuale, alle stesse condizioni, il coniuge assegnatario del diritto di godimento sulla casa coniugale.

(Cassazione Civile, ordinanza 22 giugno 2020, n. 12144)