Autorizzazione alla navigazione scaduta: la copertura assicurativa opera comunque nei confronti dei terzi
L'assicurazione per la responsabilità civile relativa alla navigazione provvisoria dei natanti ha ad oggetto i rischi derivanti dall'attività di navigazione temporanea prevista dall'art. 31, comma 1, c.nav. da diporto; pur richiedendo un'autorizzazione amministrativa, la navigazione temporanea avviene sotto la responsabilità dell'impresa assicurata. Pertanto, la scadenza della menzionata autorizzazione, ben lungi dal far venir meno il rischio assicurato con conseguente nullità - opponibile anche ai terzi - del contratto di assicurazione, può al più determinarne l'inefficacia tra le parti, laddove ciò sia previsto da specifiche pattuizioni; l'eventuale inefficacia della copertura assicurativa per scadenza dell'autorizzazione amministrativa necessaria per la navigazione temporanea non è comunque opponibile ai terzi danneggiati che esercitano l'azione diretta nei confronti della compagnia, stante il combinato disposto degli artt. 123 e 144 del codice delle assicurazioni.
(Cassazione Civile, 29 dicembre 2023, n. 36357)
Anche la prodigalità può essere sufficiente per la nomina dell’amministratore di sostegno
L'amministrazione di sostegno può pronunciarsi nell'interesse del beneficiario anche in presenza dei presupposti di interdizione ed inabilitazione, e dunque anche con riguardo alla prodigalità. La prodigalità è stata definita come un comportamento abituale caratterizza da larghezza nello spendere, nel regalare o nel rischiare in maniera eccessiva ed esorbitante rispetto alle proprie condizioni socio-economiche ed al valore oggettivamente attribuibile al denaro, indipendentemente da sua derivazione da specifica malattia o comunque infermità e, quindi, anche quando si traduca in atteggiamenti lucidi, espressione di libera scelta di vita, purché sia ricollegabile a motivi futili, ad esempio frivolezza, vanità, ostentazione del lusso, disprezzo per coloro che lavorano o a dispetto dei vincoli di solidarietà familiare. La prova della prodigalità può desumersi da presunzioni gravi, precise e concordanti, ricavate dal complesso degli indizi da valutarsi nel loro insieme.
(Cassazione Civile, ordinanza, 28 dicembre 2023, n. 36176)
Risarcibilità del danno da perdita anticipata della vita e trasmissibilità iure successionis
Nell'ipotesi di un paziente che, al momento dell'introduzione della lite, sia già deceduto, sono, di regola, alternativamente concepibili e risarcibili iure hereditario, se allegati e provati, i danni conseguenti: alla condotta del medico che abbia causato la perdita anticipata della vita del paziente (determinata nell'an e nel quantum), come danno biologico differenziale (peggiore qualità della vita effettivamente vissuta), considerato nella sua oggettività, e come danno morale da lucida consapevolezza della anticipazione della propria morte, eventualmente predicabile soltanto a far data dall'altrettanto eventuale acquisizione di tale consapevolezza in vita; alla condotta del medico che abbia causato la perdita della possibilità di vivere più a lungo (non determinata né nell'an né nel quantum), come danno da perdita di chances di sopravvivenza. In nessun caso sarà risarcibile iure hereditario, e tanto meno cumulabile con i pregiudizi di cui sopra, un danno da 'perdita anticipata della vita' con riferimento al periodo di vita non vissuta dal paziente; pertanto, quando sia certo che la condotta del medico abbia provocato (o provocherà) la morte anticipata del paziente, la morte stessa diviene, di regola, evento assorbente di qualsiasi considerazione sulla risarcibilità di chance future.
(Cassazione Civile, 27 dicembre 2023, n. 35998)
Diritto all’informazione e diritto all’oblio, ci vuole un bilanciamento
La tutela dell'oblio dell'interessato in relazione ad articoli che lo riguardino e pubblicati, a suo tempo, legittimamente, nell'esercizio del diritto di cronaca e/o di critica e/o di satira, da una testata online, deve essere bilanciata con il diritto della collettività all'informazione e, ove non recessiva rispetto a quest'ultimo, è adeguatamente assicurata, innanzitutto, dalla deindicizzazione degli indirizzi URL relativi a tali articoli, quale rimedio atto ad evitare che il nome della persona sia associato dal motore di ricerca ai fatti di cui internet continua a conservare memoria, così assecondando il diritto della persona medesima a non essere trovata facilmente sulla rete.
(Cassazione Civile, 27 dicembre 2023, n. 36021)
Per l’interpretazione del testamento occorre valutare anche la cultura, la mentalità e l’ambiente di vita del testatore
L'interpretazione del testamento, cui in linea di principio sono applicabili le regole di ermeneutica dettate dal codice in tema di contratti, con la sola eccezione di quelle incompatibili con la natura di atto unilaterale non recettizio del negozio "mortis causa", è caratterizzata, rispetto a quella contrattuale, da una più penetrante ricerca, aldilà della dichiarazione, della volontà del testatore, la quale, alla stregua dell'art. 1362 c.c., va individuata con riferimento ad elementi intrinseci alla scheda testamentaria, sulla base dell'esame globale della scheda stessa e non di ciascuna singola disposizione, potendosi, ove dal testo dell'atto non emergano con certezza l'effettiva intenzione del "de cuius" e la portata della disposizione, fare ricorso ad elementi estrinseci al testamento, ma pur sempre riferibili al testatore, quali, ad esempio, la personalità dello stesso, la sua mentalità, cultura o condizione sociale o il suo ambiente di vita.
(Cassazione Civile, ordinanza, 22 dicembre 2023, n. 35807)
Ai fini della legittima è il momento di apertura della successione che rileva per calcolare il valore dei beni
Nel procedimento per la reintegrazione della quota di eredità riservata al legittimario, il momento di apertura della successione rileva per calcolare il valore dell'asse ereditario (mediante la cd. riunione fittizia), stabilire l'esistenza e l'entità della lesione della legittima, nonché determinare il valore dell'integrazione spettante al legittimario leso, sicché quest'ultima, ove avvenga mediante conguagli in denaro nonostante l'esistenza, nell'asse, di beni in natura, va adeguata, mediante rivalutazione monetaria, al mutato valore del bene - riferito al momento dell'ultimazione giudiziaria delle operazioni divisionali - cui il legittimario avrebbe diritto affinché ne costituisca l'esatto equivalente.
(Cassazione Civile, ordinanza, 21 dicembre 2023, n. 35738)
E’ nulla la transazione stipulata tra il curatore e il creditore che riconosce a quest’ultimo una prededuzione non prevista dalla legge
La transazione stipulata tra il curatore e l'opponente, nella parte in cui ha riconosciuto a quest'ultimo una prededuzione che non è prevista dalla legge, è nulla a nulla non rilevando il fatto che la transazione sia stata trasmessa al giudice delegato senza che lo stesso avesse formulato sul punto alcun rilievo, giacché l'acquisizione di una simile informazione è un provvedimento privo di natura decisoria e, come tale, inidoneo ad acquistare autorità di cosa giudicata.
(Cassazione Civile, ordinanza, 19 dicembre 2023, n. 35452)
Adozione estera anche in assenza di matrimonio
Ove ricorrano le condizioni per il riconoscimento della sentenza di adozione straniera, ex art. 41, comma 1, l. 184/1983, la mancanza di vincolo coniugale tra gli adottandi non si traduce in una manifesta contrarietà all'ordine pubblico, ostativa al suddetto riconoscimento automatico degli effetti della sentenza straniera nel nostro ordinamento, anche a prescindere e dall'accertamento in concreto della piena rispondenza del provvedimento giudiziale straniero all'interesse della minore.
(Cassazione Civile, 19 dicembre 2023, n. 35437)
Il credito del professionista negligente va escluso dallo stato passivo
L'errore professionale addebitabile al professionista, ove abbia determinato la definitiva perdita del diritto del cliente alla regolazione concordataria della propria crisi d'impresa, rende del tutto inutile l'attività precedentemente svolta, dovendosi ritenere la sua prestazione totalmente inadempiuta ed improduttiva di effetti in favore del proprio assistito, con la conseguenza che, in tal caso, non è dovuto alcun compenso al professionista, anche se l'adozione dei mezzi rivelatisi pregiudizievoli al cliente sia stata, in ipotesi, sollecitata dal cliente stesso, poiché costituisce compito esclusivo del professionista la scelta della linea tecnica da seguire nella prestazione dell'attività professionale.
(Cassazione Civile, ordinanza, 19 dicembre 2023, n. 35489)
La targa di una vettura costituisce "dato personale"
Nonostante dal dato personale della targa, consultando il Pubblico Registro Automobilistico, è possibile risalire solo al nominativo dell'intestatario del veicolo che, in astratto, potrebbe anche non esserne l'effettivo utilizzatore o, addirittura, essere una persona giuridica, non oggetto di tutela da parte del GDPR, o un soggetto diverso dall'effettivo proprietario il numero di targa dei veicoli costituisce in una percentuale statisticamente preponderante un dato personale idoneo a risalire alla persona dell'utilizzatore del parcometro, consentendone, dunque, la profilazione, onde il trattamento non può dirsi irrilevante sotto questo profilo (fattispecie in cui era stato contestato ad una società di aver trattato dati personali degli utenti, raccolti attraverso una certa tipologia di parcometri, senza essere stata previamente nominata quale sub-responsabile per il trattamento e, dunque, in assenza dei requisiti di interesse pubblico che insistono in capo al titolare effettivo del trattamento stesso).
(Cassazione Civile, ordinanza, 18 dicembre 2023, n. 35256)