Gli influencer e la pubblicità occulta su instagram
Il post di un noto influencer sulla piattaforma Instagram va bloccato, qualora non contenga alcuna esplicitazione della sua natura pubblicitaria, ossia quando non viene segnalato agli utenti il fine promozionale del contenuto (Le linee guida dettate dalla Digital Chart dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria - IAP - nel 2016, pur non indicando modalità obbligatorie per segnalare agli utenti il fine promozionale del contenuto espresso, suggeriscono alle celebrity/influencer/blogger, per rendere riconoscibile la natura promozionale dei contenuti postati sui social mediae sui siti di content sharing, di inserire in modo ben distinguibile nella parte iniziale del post la dicitura: “Pubblicità /Advertising”, o “Promosso da … brand/Promoted by…brand” o “Sponsorizzato da…brand/Sponsored by…brand” o “in collaborazione con …brand” o “in partnership with …brand”; e/o entro i primi tre hashtag (#) una delle seguenti diciture: “#Pubblicità/#Advertising”, o “#Sponsorizzato da … brand/#Sponsored by… brand ”o “#ad” unitamente a “#brand”
(Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, decisione 26 giugno 2018, n. 45)
Il rapporto causale fra inadempimento e danno nella prova del mancato guadagno
Ove venga dedotto in giudizio un danno da inadempimento contrattuale che si limiti al solo lucro cessante, dovendosi quest'ultimo concretizzare nel mancato guadagno, ovvero nell'accrescimento patrimoniale ridottosi o azzeratosi proprio a causa dell'inadempimento, la parte che lo deduce avrà il compito di fornire la prova, anche indiziaria, dell'utilità patrimoniale che avrebbe conseguito, se al contratto fosse stata data corretta e puntuale esecuzione. A tal fine, tuttavia, saranno da escludersi i guadagni ipotetici, perché dipendenti da condizioni incerte.
(Cassazione Civile, 11 ottobre 2018, n. 25160)
Nulla spetta all'attestatore qualora la relazione da lui redatta sia risultata del tutto
Deve essere integralmente rigettata la domanda di ammissione al passivo del credito relativo al compenso del professionista che abbia attestato il piano di concordato preventivo quando la relazione da lui redatta sia risultata del tutto inidonea ad attestare la fattibilità del piano e, dunque, a supportare la domanda di concordato.
(Tribunale di Mantova, 28 settembre 2018)
Il Supercondominio esiste 'ipso iure et facto' anche senza un'apposita manifestazione di volontà
Il c.d. supercondominio, viene in essere "ipso iure et facto", se il titolo non dispone altrimenti, senza bisogno d'apposite manifestazioni di volontà o altre esternazioni e tanto meno d'approvazioni assembleari, sol che singoli edifici, costituiti in altrettanti condomini, abbiano in comune talune cose, impianti e servizi legati, attraverso la relazione di accessorio e principale, con gli edifici medesimi e per ciò appartenenti, "pro quota", ai proprietari delle singole unità immobiliari comprese nei diversi fabbricati.
(Cassazione Civile, 25 ottobre 2018, n. 27084)
Onere di allegazione e prova del danno nell'ora di educazione fisica
In materia di risarcimento dei danni per responsabilità civile, in ipotesi di infortunio sportivo subito da uno studente all'interno della struttura scolastica durante le ore di educazione fisica, l'onere della prova dell'illecito commesso da uno studente in danno di un altro, incombe sul danneggiato, quale fatto costitutivo della sua pretesa, mentre l'istituto scolastico potrà andare esente da responsabilità provando il fatto impeditivo, ovvero l'inevitabilità del danno nonostante la predisposizione di tutte le cautele idonee ad evitare il fatto.
(Cassazione Civile, 4 giugno 2018, n. 14355)
Cartella clinica incompleta e nesso causale
L'ipotesi di incompletezza della cartella clinica va ritenuta circostanza di fatto che il giudice di merito può utilizzare per ritenere dimostrata l'esistenza d'un valido nesso causale tra l'operato del medico e il danno patito dal paziente, operando la seguente necessaria duplice verifica affinché quella incompletezza rilevi ai fini del decidere ovvero, da un lato, che l'esistenza del nesso di causa tra condotta del medico e danno del paziente non possa essere accertata proprio a causa della incompletezza della cartella; dall'altro che il medico abbia comunque posto in essere una condotta astrattamente idonea a causare il danno.
(Cassazione Civile, 23 marzo 2018, n. 7250)
Doveri di custodia del Comune
L'ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito ha l'obbligo di provvedere alla relativa manutenzione (artt. 16 e 28, l. n. 2248/1865, all. F; art. 14, d.lgs. n. 285/1992; per i Comuni, art. 5, r.d. n. 2506/1923) nonché di prevenire e, se del caso, segnalare qualsiasi situazione di pericolo o di insidia inerente non solo alla sede stradale ma anche alla zona non asfaltata sussistente ai limiti della medesima, posta a livello tra i margini della carreggiata e i limiti della sede stradale (banchina), tenuto conto che essa fa parte della struttura della strada, e che la relativa utilizzabilità, anche per sole manovre saltuarie di breve durata, comporta esigenze di sicurezza e prevenzione analoghe a quelle che valgono per la carreggiata. Nella specie la S.C. ha ritenuto responsabile il Comune per i danni riportati da un motociclista a causa dell'impatto con l'imprevedibile ostacolo costituito da una rete in plastica posta a recinzione dell'area di un cantiere stradale, rilevando che la realizzazione di quest'ultimo non priva l'ente proprietario della qualità di custode della porzione di strada rimasta percorribile.
(Cassazione Civile, 12 luglio 2018, n. 18325)
Ammissioni del procuratore e valore indiziario
Le ammissioni contenute negli scritti difensivi, sottoscritti unicamente dal procuratore "ad litem", costituiscono elementi indiziari liberamente valutabili dal giudice per la formazione del suo convincimento. Esse, tuttavia, possono assumere anche il carattere proprio della confessione giudiziale spontanea, alla stregua di quanto previsto dagli artt. 228 e 229 c.p.c., qualora l'atto sia stato sottoscritto dalla parte personalmente, con modalità tali che rivelino inequivocabilmente la consapevolezza delle specifiche dichiarazioni dei fatti sfavorevoli in esso contenute. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza gravata che aveva negato valore confessorio alle dichiarazioni contenute nella comparsa di risposta di una parte, sottoscritta dal solo difensore e depositata in diverso giudizio).
(Cassazione Civile, 28 settembre 2018, n. 23634)
Uso della cosa comune
Lo sfruttamento personale del lastrico solare, mediante la collocazione di piante e di lettini, non determina alcuna violazione del pari diritto di uso da parte di tutti i condomini.
(Tribunale di Roma, 16 luglio 2018)
Affido condiviso: sì alla shared custody dei figli
Nonostante vi sia una elevata conflittualità fra i genitori, nel primario interesse del minore, va disposto il suo affidamento condiviso con tempi di frequentazione paritetici di entrambi che dovranno attenersi a una serie di regole precise riguardanti la cura la quotidianità del minore; ciò risponde sia alle indicazioni generali della letteratura specialistica maggioritaria in materia sia, nel caso di specie, all'interesse del minore che aveva trovato un sufficiente equilibrio adattativo nell'alternanza tra le abitazioni dei genitori e nella suddivisione delle responsabilità educative.
(Tribunale di Parma, decreto 22 maggio 2018)