L’avvocato negligente non ha diritto al compenso
L'avvocato, nel quadro dell'attività difensiva, è tenuto alla diligenza richiesta dalla natura dell'incarico professionale come disposto dall'articolo 1176, comma 2, c.c. Il mancato rispetto di tale obbligo comporta una violazione contrattuale con conseguente risarcimento del danno, configurabile anche in presenza di colpa lieve, se non concorrono le circostanze di particolare difficoltà di cui all'articolo 2236 c.c. Tale responsabilità si correla direttamente alla perdita del diritto al compenso ove la condotta negligente dell'avvocato, valutata ex ante e secondo criteri probabilistici, abbia pregiudicato la possibilità di conseguire un esito positivo della lite altrimenti ottenibile, in applicazione dell'articolo 1460 c.c..
(Cassazione Civile, 10 giugno 2025, n. 15526)
Se il cartellino indicante il prezzo del prodotto non è ben visibile va sanzionato il commerciante
Nei punti vendita al dettaglio il prezzo deve risultare non solo leggibile, ma anche facilmente visibile all'utente. La collocazione del cartellino all'interno del prodotto, o nel caso delle borse all'interno e chiuso da cerniera, non soddisfa i requisiti di trasparenza imposti dalla disciplina di settore. La «leggibilità» e «facile visibilità» sono concetti distinti ma inscindibili: la leggibilità richiede sempre la preventiva e agevole visibilità del prezzo, soprattutto nei casi in cui il prodotto sia esposto senza che il consumatore possa accedervi direttamente.
(Cassazione Civile, ordinanza, 3 giugno 2025, n. 14826)
È un atto di concorrenza sleale l’imprenditore che, attraverso i suoi dipendenti, si appropria di informazioni riservate di un concorrente
Rientra tra le condotte di concorrenza sleale, ai sensi dell’art. 2598 c.c., il comportamento dell’imprenditore che, avvalendosi di propri dipendenti già operanti alle dipendenze di un’impresa concorrente, si appropri indebitamente di tabulati contenenti nominativi di clienti e distributori di quest’ultima, trattandosi di informazioni riservate e non divulgabili, tutelate quale patrimonio aziendale confidenziale.
(Cassazione Civile, 27 maggio 2025, n. 14098)
Furto del veicolo nel parcheggio dell’hotel: senza contratto di deposito, la struttura non è responsabile
La responsabilità dell’albergatore, ai sensi dell’art. 1785 quinquies Codice civile, per il furto di veicoli collocati nei parcheggi della struttura ricettiva sussiste unicamente qualora si sia perfezionato un contratto di deposito, da ritenersi tale in presenza della consegna del veicolo o delle relative chiavi all’albergatore o a un suo incaricato. In difetto di tali presupposti e in presenza di segnalazioni idonee a evidenziare l’assenza di un servizio di custodia, non può configurarsi alcun obbligo di vigilanza né alcuna responsabilità a carico dell’albergatore per eventuali furti o danneggiamenti subiti dal veicolo.
(Cassazione Civile, 13 maggio 2025, n. 12840)
In caso di elevata conflittualità dei genitori: è possibile l’affidamento esclusivo
In materia di separazione personale, la semplice conflittualità tra i genitori non costituisce, di per sé, un ostacolo all’applicazione del regime dell’affidamento condiviso, che rimane comunque la soluzione da privilegiare. Solo laddove tale conflittualità ecceda i limiti di un disagio tollerabile per la prole, compromettendone l’equilibrio e lo sviluppo psicofisico, con conseguente pregiudizio dell’interesse dei figli, potrà disporsi, in via eccezionale, l’affidamento esclusivo in favore di uno solo dei genitori.
(Cassazione Civile, 9 maggio 2025, n. 12280)
Impresa familiare: il convivente more uxorio è equiparato al coniuge
In tema di impresa familiare ex art. 230 bis Codice civile, alla figura del coniuge va equiparata quella del convivente more uxorio, sicché la disciplina dell'impresa familiare si applica anche alle attività economiche in cui collabora stabilmente il convivente di fatto.
(Cassazione Civile, Sezioni Unite, 4 maggio 2025, n. 11661)
Va revocato il concordato qualora il piano concordatario si riveli inidoneo al soddisfacimento dei creditori
La procedura di concordato preventivo può essere revocata ai sensi dell'art. 106 CCII quando emergano comportamenti del debitore volti ad occultare attivo o passività, commettere atti di frode, o mancare le condizioni prescritte per l'apertura del concordato stesso. La revoca può essere determinata dalla costante e progressiva contrazione del fatturato, dall'incremento delle passività, e dall'incongruenza rispetto alla fattibilità del piano concordatario originario.
(Tribunale di Milano, 29 aprile 2025, n. 331)
Rifacimento del lastrico solare: non tutti i condomini devono partecipare alla spesa
I condomini coperti dal lastrico condomini cui si riferisce l'art. 1126 c.c. sono i soli condomini che siano anche proprietari individuali delle singole unità immobiliari comprese nella proiezione verticale di detto lastrico ed alle quali esso funge da copertura, mentre restano esclusi gli altri condomini alle cui porzioni individuali il lastrico stesso non sia sovrapposto, indipendentemente dall'esistenza, nella colonna d'aria ad esso sottostante, di parti comuni.
(Tribunale di Sassari, 18 aprile 2025, n. 338)
Assegno di mantenimento: escluso qualora non vi sia stata una vita coniugale ”piena”
La mancata instaurazione di una vita coniugale piena, caratterizzata dalla condivisione materiale e spirituale, può impedire il riconoscimento dell'assegno di mantenimento.
(Cassazione Civile, 8 aprile 2025, n. 9207)
La cessione dei calciatori è suscettibile di produrre plusvalenze ai fini Ires e Irap
Le cessioni dei contratti dei calciatori si inquadrano nello schema generale della cessione del contratto, in cui l’oggetto trasferito è il diritto all’utilizzo esclusivo della prestazione sportiva dell’atleta. Tale diritto costituisce un bene immateriale strumentale ammortizzabile, suscettibile, pertanto, di generare plusvalenze o minusvalenze rilevanti sia in materia contrattuale che tributaria.
(Cassazione Civile, 2 aprile 2025, n. 8724)