Il coniuge che rinuncia all'eredità non perde automaticamente l'assegno divorzile

Il nostro ordinamento conosce il principio della libertà nella accettazione della eredità ex art. 470 c.c., involgendo questa sia scelte di convenienza economica - dato che l'erede è tenuto al pagamento dei debiti - nonché scelte di carattere personalissimo, legate alle relazioni con il de cuius. Pertanto, la rinuncia all'eredità da parte di uno dei coniugi non comporta automaticamente la perdita del rinunciante ad ottenere l'assegno di divorzio.

(Cassazione Civile, ordinanza, 16 maggio 2023, n. 13351)


La pubblicazione di post su Twitter non esclude il risarcimento dei danni da diffamazione

L'uso di una piattaforma come Twitter, o altre equivalenti, implica l'osservanza del limite intrinseco del giudizio che si posta in condivisione, il quale, come ogni giudizio, non può andar disgiunto dal contenuto che lo contraddistingue e dalla forma espressiva, soprattutto perché tradotto in breve messaggio di testo per sua natura assertivo o scarsamente motivato; il post in Twitter non esime l'autore dal necessario rispetto della continenza espressiva in quanto non può concretizzare una manifestazione del pensiero irresponsabile sol perché veicolata tramite il mezzo prescelto.

(Cassazione Civile, ordinanza, 16 maggio 2023, n. 13411)


Può essere concesso l’assegno di divorzio all’ex marito divenuto invalido

Ai fini del riconoscimento dell'assegno divorzile è sufficiente anche verificare, in concreto e all'attualità, l'esigenza assistenziale, che ricorre ove l'ex coniuge sia privo di risorse economiche bastanti a soddisfare le normali esigenze di vita, sì da vivere autonomamente e dignitosamente, e non possa in concreto procurarsele, pur se in ipotesi abbia già goduto in passato di risorse sufficienti ad assicurarne il sostentamento nel periodo intercorrente tra la separazione e il divorzio, posto che tanto la sussistenza di mezzi adeguati che la diligenza spesa nel tentativo di procurarseli sono da valutare alla attualità, tenendo conto delle condizioni personali, di salute e del contesto individuale ed economico in cui agisce il richiedente (fattispecie relativa all'accoglimento del ricorso avverso la sentenza di appello che aveva respinto la richiesta di assegno avanzata dall'ex marito, divenuto invalido e privo di redditi, sulla base del fatto che entrambi i coniugi lavoravano al momento della separazione).

(Cassazione Civile, 16 maggio 2023, n. 13420)


Mantenimento del minore: se non può provvedere la madre da sola scatta l’obbligo dei nonni paterni

L'obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli - che investe contemporaneamente tutti gli ascendenti di pari grado di entrambi i genitori - va inteso non solo nel senso che l'obbligazione degli ascendenti è subordinata e, quindi, sussidiaria rispetto a quella, primaria, dei genitori, ma anche nel senso che agli ascendenti non ci si possa rivolgere per un aiuto economico per il solo fatto che uno dei due genitori non dia il proprio contributo al mantenimento dei figli, se l'altro genitore è in grado di mantenerli.

(Cassazione Civile, ordinanza, 16 maggio 2023, n. 13345)


Violazione GDPR: il Titolare del trattamento è tenuto a risarcire il danno anche se è trascurabile

In base alla disciplina generale del Regolamento (UE) 2016/679, cd. GDPR, il titolare del trattamento dei dati personali è sempre tenuto a risarcire il danno cagionato a una persona da un trattamento non conforme al regolamento stesso, e può essere esonerato dalla responsabilità non semplicemente se si è attivato (come suo dovere) per rimuovere il dato illecitamente esposto, ma solo "se dimostra che l'evento dannoso non gli è in alcun modo imputabile". L'esclusione del principio del danno in re ipsa presuppone, in questi casi, la prova della serietà della lesione conseguente al trattamento; ciò vuol dire che può non determinare il danno la mera violazione delle prescrizioni formali in tema di trattamento del dato, mentre induce sempre al risarcimento quella violazione che concretamente offenda la portata effettiva del diritto alla riservatezza (nel caso in esame un Ente aveva erroneamente pubblicato sull’albo pretorio online i dati contabili relativi ad un pignoramento di una propria dipendente).

(Cassazione Civile, ordinanza, 12 maggio 2023, n. 13073)


Demolizione con ricostruzione dell’edificio: vanno rispettate le distanze preesistenti

La normativa italiana che regola le distanze tra le costruzioni, in ultimo innovata dalla l. n. 120/2020, persegue l'interesse pubblico e non quello del proprietario di immobili. In caso di demolizioni e ricostruzioni di edifici, la normativa prevede che, anche nei casi consentiti di aumento di volumetria, la nuova costruzione debba rispettare le distanze preesistenti con gli edifici adiacenti.

(Cassazione Civile, 11 maggio 2023, n. 12751)


Vietata la sopraelevazione se lede l'aspetto architettonico dell'edificio

La sopraelevazione non è ammessa, non solo se le condizioni statiche dell'edificio non la permettono, ma anche se risulti lesiva dell'aspetto architettonico dell'edificio ovvero risulti necessaria l'autorizzazione dei condomini.

(Cassazione Civile, 11 maggio 2023, n. 12795)


Infedeltà e addebito della separazione: la prova anche grazie a video e conversazioni hot su WhatsApp

Ai fini dell’addebito non è richiesta la prova dell’infedeltà e la flagranza dell’amplesso, essendo sufficienti le sole effusioni affettuose, compatibili con il luogo pubblico e allo stesso tempo sintomatiche di un rapporto amoroso, intimo, fisico; effusioni che possono desumersi anche dal contenuto di messaggi inviati dal coniuge fedifrago all’amante.

(Cassazione Civile, ordinanza 8 maggio 2023, n. 12190)


Sulle azioni risarcitorie dell’appaltatore nell’ipotesi di “vendita a catena”

In tema di appalto, l'appaltatore si trova, rispetto ai materiali acquistati presso terzi e messi in opera in esecuzione del contratto, in una posizione analoga a quella dell'acquirente successivo nell'ipotesi della cd. "vendita a catena", potendosi, conseguentemente, configurare, in suo favore, due distinte fattispecie di azioni risarcitorie: quella contrattuale relativa ai danni propriamente connessi all'inadempimento in ragione del vincolo negoziale, deducibili con l'azione contrattuale ex art. 1494, comma 2 c.c. relativa alla compravendita (corrispondente, per l'appalto, a quella ex art. 1668 c.c.), e quella extracontrattuale per essere tenuto indenne di quanto versato al committente ex art. 1669 c.c., in ragione dei danni sofferti per i vizi dei materiali posti in opera.

(Cassazione Civile, ordinanza, 9 maggio 2023, n. 12337)


Risarcimento diretto al trasportato anche se l'altro veicolo ha targa estera e l'assicurazione non opera in Italia

La persona trasportata può avvalersi dell'azione diretta nei confronti dell'impresa di assicurazioni del veicolo sul quale viaggiava al momento del sinistro anche se quest'ultimo sia stato determinato da uno scontro in cui sia rimasto coinvolto un veicolo immatricolato all'estero assicurato con una compagnia che non abbia aderito alla convenzione terzi trasportati (cd. CTT), parte della convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto (cd. CARD), atteso che il d.lg. n. 209 del 2005, art. 141, di derivazione comunitaria, assegna una garanzia diretta alle vittime dei sinistri stradali in un'ottica di tutela sociale che fa traslare il "rischio di causa" dal terzo trasportato, vittima del sinistro, sulla compagnia assicuratrice del trasportante.

(Cassazione Civile, 8 maggio 2023, n. 12172)