Ai fini dell'assegno di separazione non rilevano le condizioni economiche dei suoceri

AI fini dell'assegno di separazione in favore del coniuge non rilevano le condizioni economiche dei genitori del soggetto obbligato. Il diritto al mantenimento, ricorrendo le condizioni previste dall'art. 156 c.c., è fondato sulla persistenza, durante lo stato della separazione, di alcuni degli obblighi derivanti dal matrimonio, che gravano esclusivamente sui coniugi e non anche sui loro genitori. Inoltre, i genitori, una volta che il figlio sia divenuto autonomo e abbia fondato un proprio nucleo familiare, non hanno più alcun obbligo giuridico nei suoi confronti, sicché eventuali elargizioni, anche se continuative, costituiscono atti di liberalità e non possono essere considerate reddito del soggetto. Gli ascendenti sono tenuti soltanto, in via subordinata sussidiaria, a fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli, qualora entrambi i genitori non possano o non vogliano mantenerli.

(Cassazione Civile, 21 giugno 2023, n. 17805)


Convenzione avvocato – assicurazione: i compensi per gli incarichi di volta in volta conferiti devono essere domandati in un unico giudizio

In presenza di un'unica convenzione conclusa dall'avvocato con il suo cliente, che disciplini, nell'ambito di un rapporto continuativo ed unitario, i criteri di quantificazione dei compensi per gli incarichi di volta in volta conferiti, il pagamento di tutti i compensi, ancorché relativi ad incarichi professionali diversi, deve essere domandato in un unico giudizio; non è consentito, infatti, al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un "unico rapporto obbligatorio", proporre plurime richieste giudiziali di adempimento.

(Cassazione Civile, 12 giugno 2023, n. 16508)


Violazione dell’obbligo informativo: il paziente deve allegare e provare il danno da lesione del diritto di autodeterminazione

Un danno risarcibile da lesione del diritto all’autodeterminazione è predicabile se e solo se, a causa del deficit informativo, il paziente abbia subito un pregiudizio, patrimoniale oppure non patrimoniale (ed, in tale ultimo caso, di apprezzabile gravità), diverso dalla lesione del diritto alla salute, in termini di sofferenza soggettiva e contrazione della libertà di disporre di se stesso, psichicamente e fisicamente, da allegarsi specificamente e da provarsi concretamente, sia pure a mezzo di presunzioni.

(Cassazione Civile, 12 giugno 2023, n. 16633)


No a lunghe vacanze estive presso il padre che non può stare insieme al figlio

Non è sufficiente, per invocare il riconoscimento di un maggiore periodo di permanenza del figlio presso di sé durante le vacanze estive rispetto alle tre settimane previste, l'allegata circostanza di disporre di una casa al mare e di una in montagna dove il figlio ha sempre trascorso, durante l'unione dei genitori, lunghi periodi di vacanza, in assenza di un impegno, da parte del genitore appellante e professionalmente molto impegnato, a trascorrere personalmente con lo stesso il maggior periodo richiesto.

(Cassazione Civile, 6 giugno 2023, n. 15878)


Sinistro stradale: l'ente custode della strada non ha l'obbligo di porre altra segnaletica dopo l'indicata corsia di preselezione

Nel caso di scontro tra veicoli a un incrocio non assistito da segnaletica, non si può attribuire un ruolo causale per il solo fatto che l'incidente si sia verificato; la cosa in custodia, infatti, viene a costituire mero teatro o luogo dell'incidente, mentre la serie causale determinativa dell'evento origina e si esaurisce interamente nel comportamento dei conducenti. Ne deriva che resta configurabile un'eventuale responsabilità dell'ente per colpa, secondo la generale clausola aquiliana, ove il danneggiato alleghi e dimostri la sussistenza di una situazione di pericolo, determinata dal contrasto tra le condizioni di transitabilità reali e quelle apparenti, non percepibile dall'utente della strada con l'uso della normale diligenza e non rimediabile con l'osservanza delle regole del codice della strada.

(Cassazione Civile, 29 maggio 2023, n. 14930)


La riorganizzazione dei posti auto e moto nel cortile condominiale non costituisce innovazione

In tema di condominio di edifici, la delibera assembleare, con la quale sia stata disposta una diversa distribuzione dei posti auto e dell'area per il parcheggio delle moto per disciplinare lo spazio comune in modo più utile per tutti i condomini, anche in funzione di impedire usi discriminati di tale area, rientra legittimamente nei poteri dell'assemblea dei condomini, attenendo all'uso della cosa comune ed alla sua regolamentazione, senza sopprimere o limitare le facoltà di godimento dei condomini, non incidendo sull'essenza del bene comune né alterandone la funzione o la destinazione. Pertanto, non è richiesta per la legittimità di una delibera assembleare condominiale avente detto oggetto, l'adozione con la maggioranza qualificata dei due terzi del valore dell'edificio, non concernendo tale delibera una "innovazione" secondo il significato attribuito a tale espressione dal codice civile, ma riguardando solo la regolamentazione dell'uso ordinario della cosa comune consistente nel consentire a tutti i condomini di potersi avvantaggiare del beneficio del parcheggio.

(Cassazione Civile, 13 giugno 2023, n. 16902)


Figlia fuoricorso e disoccupata: nessun mantenimento a meno che non provi di essersi adoperata nella ricerca di un lavoro

Alla luce del principio di autoresponsabilità, risulta esigibile l'utile attivazione del figlio maggiorenne nella ricerca comunque di un lavoro, al fine di assicurarsi il sostentamento autonomo, in attesa dell'auspicato reperimento di un impiego più aderente alle proprie soggettive aspirazioni; non potendo egli, di converso, pretendere che a qualsiasi lavoro si adatti soltanto, in vece sua, il genitore. Da ciò discende che l'onere della prova delle condizioni che fondano il diritto al mantenimento del figlio maggiorenne è a carico del richiedente. È il figlio che deve provare non solo la mancanza di indipendenza economica, ma di avere curato, con ogni possibile, impegno, la propria preparazione professionale o tecnica e di avere, con pari impegno, operato nella ricerca di un lavoro.

(Cassazione Civile, ordinanza, 8 giugno 2023, n. 16327)


I soci succedono nell'obbligo di stipulazione del definitivo nel caso di preliminare stipulato dalla società estinta

A fronte della cancellazione volontaria in corso di causa della società convenuta in giudizio quale promittente alienante per l'esecuzione in forma specifica del contratto preliminare di vendita immobiliare da essa concluso, i soci verso cui tale giudizio sia riassunto succedono nell'obbligo di stipulazione del definitivo e sono potenziali destinatari degli effetti della corrispondente sentenza costitutiva, anche se di tale obbligo di facere non si sia fatta menzione nel bilancio finale di liquidazione.

(Cassazione Civile, 6 giugno 2023, n. 15762)


Compravendita e vizi preesistenti: l’onere della prova sui vizi del bene spetta al compratore

L'azione di garanzia per i vizi della cosa venduta si distingue dall'azione di adempimento o di esatto adempimento della vendita per i presupposti e per gli effetti: la garanzia si riferisce solo ai vizi che esistevano già prima della conclusione del contratto e la relativa azione abilita normalmente il compratore a chiedere, a sua scelta, la risoluzione del contratto o la riduzione del prezzo; laddove ogni vizio posteriore alla conclusione del contratto può dar luogo solo all'esatto adempimento della obbligazione di consegnare e rendere esperibile l'ordinaria azione contrattuale di risoluzione o di adempimento, la quale prescinde dai termini di decadenza o di prescrizione cui è soggetta l'azione di garanzia. La prova della preesistenza dei vizi al momento del contratto grava - quindi - sul compratore, in coerenza con il principio per cui l'obbligo di garanzia dà luogo ad una responsabilità speciale interamente disciplinata dalle norme sulla vendita, che pone il venditore in situazione non tanto di obbligazione, quanto di soggezione, esponendolo all'iniziativa del compratore, intesa alla modificazione del contratto od alla sua caducazione mediante l'esperimento, rispettivamente, della "actio quanti minoris" o della "actio redibitoria".

(Cassazione Civile, 29 maggio 2023, n. 14895)


Aumento di capitale della srl: il termine per l’impugnativa decorre dall’iscrizione della deliberazione nel registro imprese

Ai sensi del combinato disposto degli artt. 2479-ter, comma 4, e 2379-ter, comma 1, c.c., il termine per l'impugnativa dell'aumento di capitale sociale decorre, per le s.r.l., dall'iscrizione della relativa deliberazione nel registro delle imprese e non già dalla trascrizione nel libro delle decisioni dei soci.

(Cassazione Civile, 24 maggio 2023, n. 14469)