Il bilancio d’esercizio delle società di capitali approvato, costituisce piena prova dei debiti sociali

Ai sensi dell’art. 2709 c.c., il bilancio regolarmente approvato di una società di capitali, al pari dei libri e delle scritture contabili delle imprese soggette a registrazione, ha valore probatorio in merito all’esistenza dei debiti sociali. Tale valore è soggetto alla libera valutazione del giudice di merito, il quale dovrà tenerne conto unitamente agli altri elementi acquisiti nel processo. In ogni caso, il bilancio regolarmente approvato assume piena efficacia probatoria con riferimento ai debiti e ai crediti chiaramente indicati al suo interno.

(Cassazione Civile, 22 ottobre 2024, n. 27330)


Il contratto di vendita resta valido anche se l’acquirente ritarda il pagamento di una rata

Il giudice non può isolare singole condotte di una delle parti per stabilire se costituiscano motivo di inadempienza a prescindere da ogni altra ragione di doglianza dei contraenti, ma deve, invece, procedere alla valutazione sinergica del comportamento di questi ultimi, attraverso un'indagine globale e unitaria dell'intero loro agire, anche con riguardo alla durata del protrarsi degli effetti dell'inadempimento, perché l'unitarietà del rapporto obbligatorio a cui ineriscono tutte le prestazioni inadempiute da ognuno non tollera una valutazione frammentaria e settoriale della condotta di ciascun contraente, ma esige un apprezzamento complessivo.

(Cassazione Civile, ordinanza, 9 ottobre 2024, n. 26313)


Affidamento esclusivo: va valutata la capacità genitoriale e l’impatto che tale scelta avrà sul figlio minore

In tema di affidamento dei figli minori, il giudice è tenuto a orientare le proprie decisioni al principio del superiore interesse del minore, in considerazione del diritto fondamentale del bambino a uno sviluppo sano ed equilibrato. La scelta di un affidamento esclusivo a uno dei genitori deve dunque basarsi non solo sulla valutazione della capacità genitoriale di ciascuno, ma soprattutto sull’analisi degli effetti che tale decisione potrà produrre, sia nell’immediato che nel medio-lungo periodo, sul benessere psicofisico e relazionale del minore.

(Cassazione Civile, 11 ottobre 2024, n. 26517)


Il contraente viene riconosciuto come consumatore se è tale al momento della conclusione del contratto

Ai fini del riconoscimento della qualità di consumatore, ai sensi dell'art. 3 del d.lgs. n. 206 del 2005, non assume rilevanza l'aspirazione futura a esercitare una professione, dovendosi considerare, per la classificazione quale consumatore o professionista, la qualità del contraente al momento della stipula del contratto. (Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione che aveva ritenuto non applicabile la disciplina normativa del Codice del Consumo ad un contratto di formazione professionale stipulato da un osteopata nella prospettiva di una futura attività lavorativa).

(Cassazione Civile, 8 ottobre 2024, n. 26292)


Contestazione da parte del consumatore: spetta alla società elettrica dimostrare il buon funzionamento del misuratore

In applicazione del principio di vicinanza della prova, è onere dell’utente contestare il malfunzionamento del contatore, richiedendone apposita verifica, e dimostrare l’entità dei consumi effettivi sostenuti nel periodo, anche sulla base dei dati storici rilevati in precedenti bollette e riferibili all’ordinario utilizzo dell’energia. Incombe, invece, sul gestore l'onere di provare che lo strumento di misurazione è regolarmente funzionante e, in questo caso, l'utente è tenuto a dimostrare che l'eccessività dei consumi è imputabile a terzi e, altresì, che l'impiego abusivo non è stato agevolato da sue condotte negligenti nell'adozione di misure di controllo idonee ad impedire altrui condotte illecite.

(Cassazione Civile, 24 settembre 2024, n. 25542)


L’obbligo totale e primario di mantenimento dei figli spetta ai genitori; gli ascendenti possono essere chiamati al mantenimento in via secondaria

L’obbligo di mantenimento dei figli minori, ai sensi dell’art. 148 del Codice civile, grava in via primaria e integrale sui genitori. L’obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari per adempiere a tale dovere, analogamente al diritto agli alimenti previsto dall’art. 433 del Codice civile, ha natura subordinata e, pertanto, sussidiaria rispetto a quello principale dei genitori.

(Cassazione Civile, 18 settembre 2024, n. 25067)


Amministrazione di sostegno e centralità della volontà del beneficiario

In tema di amministrazione di sostegno, non è sufficiente che il decreto descriva analiticamente i poteri dell'amministratore e lo incarichi di compiere una relazione sulle condizioni di vita del beneficiario, perché i poteri vanno modulati e giustificati in relazione a quelle che sono le esigenze del beneficiario, le quali devono essere accuratamente rilevate, valutando se le sue personali competenze e quelle della rete familiare che lo assiste sono sufficienti a perseguire i suoi interessi (dandone atto nella motivazione) e, solo ove risulti uno specifico deficit di competenze che non consenta di perseguire in autonomia gli interessi della persona, si modellano e si conferiscono i poteri necessari alla soddisfazione delle esigenze rilevate, senza ricorrere a moduli standardizzati; diversamente si oblitererebbe l'aspetto innovativo principale della legge sull'amministrazione di sostegno, che è l'avere introdotto un misura flessibile in grado di adeguarsi alle esigenze del soggetto, ritornando, di fatto, alla rigidità delle misure di interdizione e inabilitazione così come disegnate dal codice civile prima della emanazione della L. n. 6/2004.

(Cassazione Civile, ordinanza, 16 settembre 2024, n. 24732)


La cancellazione di una società dal Registro Imprese non comporta automaticamente la rinuncia ai crediti della società stessa

La mancata presentazione del bilancio in liquidazione per un periodo superiore a tre anni, che determina la cancellazione d'ufficio della società, non costituisce una presunzione grave, precisa e concordante di rinuncia al credito da parte della società, né può essere qualificata come atto di remissione del debito.

(Cassazione Civile, 6 settembre 2024, n. 24078)


Nessun ripristino della responsabilità genitoriale se il genitore non offre garanzie di stabilità e di sicurezza

La Cassazione ribadisce il principio della centralità dell’interesse del minore a vedersi garantito «un rapporto affettivo con una figura genitoriale che offra garanzie di stabilità e di sicurezza» e mostri atteggiamenti e condotte finalizzati a curarne lo «sviluppo psichico e affettivo», compatibili con le necessità del periodo di età evolutiva vissuto dal figlio. Quando non siano possibili queste attenzioni e condotte, alla luce dei «reiterati comportamenti pregiudizievoli per la minore, più volte riscontrati» e della situazione di «un disturbo della personalità grave e non transitorio», non è dunque possibile il ripristino della responsabilità genitoriale.

(Cassazione Civile, 26 agosto 2024, n. 23097)


Senza il consenso dei genitori la diffusione dell’immagine del minore è illecita

In tema di tutela contro l'abuso dell'immagine di un minore, l'accertamento della illiceità della diffusione del ritratto del bambino per fini di pubblicità commerciale, effettuata senza il consenso di uno dei genitori, comporta il diritto al risarcimento del danno a condizione che sia accertata l'effettività e la serietà della lesione al diritto alla riservatezza dell'immagine, la cui tutela costituisce un interesse primario del fanciullo, senza che la mancanza di indicazioni relative al nome o alle generalità del minore o dei suoi genitori valgano ad escluderne il pregiudizio, poiché l'immagine della persona è tutelata in sé, quale elemento altamente caratterizzante l'individuo, che lo rende unico e originale, come tale riconoscibile.

(Cassazione Civile, ordinanza, 21 agosto 2024, n. 23018)