Sinistro causato dall’apertura della portiera di un’auto: risponde dei danni colui che ha aperto la portiera

Secondo quanto disposto dall'art. 157 del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, l'apertura delle portiere di un veicolo può essere effettuata soltanto previa scrupolosa valutazione della sicurezza per gli altri utenti della strada. Nel caso in cui tale operazione venga effettuata bruscamente e senza la dovuta cautela, provocando un sinistro, la colpa è imputabile a chi ha effettuato l'apertura ignorando le prescrizioni di cautela definite dalle norme vigenti.

(Tribunale di Palermo, 16 luglio 2024, n. 4091)


Invalidità della registrazione di un marchio e induzione in errore del pubblico

È invalida la registrazione di un segno come marchio, se può indurre nel pubblico l'erronea convinzione che il prodotto provenga da un'area territoriale nota per le eccellenti qualità di quel prodotto, giacché in tale ipotesi si verifica un effetto distorsivo del mercato, ingenerato dall'inganno subito dai consumatori - portati a credere che il prodotto che viene loro proposto provenga da una certa area geografica e goda dei pregi per cui essa è nota - e ciò a prescindere dall'appartenenza di un diritto di proprietà intellettuale sulla denominazione dell'area geografica in capo a chicchessia e in particolare al soggetto che denuncia la decettività del segno.

(Cassazione Civile, 9 luglio 2024, n. 18683)


Sulla differenza tra “chance di sopravvivenza” e “rischio di mortalità”

In tema di lesione del diritto alla salute da responsabilità sanitaria, la "chance" non è una semplice aspettativa, ma la concreta e reale possibilità di ottenere un determinato risultato o un certo bene, suscettibile di valutazione autonoma dal punto di vista giuridico ed economico, la sua perdita costituisce un danno concreto e attuale. Di conseguenza, la richiesta di risarcimento per la perdita di "chance" è ontologicamente diversa dalla pretesa di risarcimento del danno derivante dal mancato raggiungimento del risultato sperato, che si basa sull'impossibilità di realizzarlo, caratterizzata da incertezza non causale, ma eventuale.

(Cassazione Civile, 27 giugno 2024, n. 17821)


Anche il giudice dell’esecuzione può rilevare anche d’ufficio la vessatorietà delle clausole

Ai fini del rispetto del principio di effettività della tutela giurisdizionale dei diritti riconosciuti al consumatore dalla Direttiva 93/13/CEE, se l'esecuzione è fondata su un decreto ingiuntivo non opposto e il giudice del monitorio ha omesso di esaminare l'eventuale abusività delle clausole contenute nel contratto stipulato tra un professionista e un consumatore, la natura abusiva delle pattuizioni contrattuali dev'essere rilevata, anche d'ufficio, dal giudice dell'esecuzione, ma entro il limite dell'avvenuta vendita del bene (o dell'assegnazione del credito) pignorato, non potendo opporsi all'aggiudicatario vizi del processo esecutivo che non siano stati fatti valere con il rimedio dell'opposizione agli atti esecutivi.

(Cassazione Civile, 20 giugno 2024, n. 17055)


La cancellazione dal registro delle imprese non importa la remissione della pretesa azionata in giudizio

La mera cancellazione di una società dal registro delle imprese non può essere considerata sufficiente per dedurre la remissione del credito fatto valere in giudizio. Tale remissione deve essere invece allegata e provata con rigore da chi intenda farla valere, dimostrando tutti i presupposti della fattispecie (ossia la inequivoca volontà remissoria e la destinazione della dichiarazione ad uno specifico creditore). In difetto di altri indici univoci sulla volontà remissoria si può ritenere avvenuto il trasferimento dei diritti della società ai soci.

(Cassazione Civile, ordinanza, 14 giugno 2024, n. 16607)


I singoli proprietari non possono autonomamente procedere al taglio degli alberi del giardino condominiale

In area comune destinata al verde, i singoli proprietari non possono autonomamente procedere al taglio degli alberi. Difatti, in queste ipotesi, salvo casi di sicurezza, l'intervento non può essere legittimamente disposto neppure dall'assemblea in ipotesi di accertato pregiudizio estetico e diminuzione della complessiva amenità dei beni comuni.

(Cassazione Civile, 4 giugno 2024, n. 15573)


L’esdebitazione deve essere concessa, a meno che i creditori siano rimasti totalmente insoddisfatti o soddisfatti in percentuale irrilevante

Il beneficio dell'esdebitazione deve essere concesso, a meno che i creditori siano rimasti totalmente insoddisfatti o siano stati soddisfatti in percentuale affatto irrisoria.

(Cassazione Civile, ordinanza, 30 maggio 2024, n. 15155)


Sulla nomina dell’amministratore di sostegno in presenza di un conflitto endo-familiare

In tema di nomina dell'amministratore di sostegno, qualora sia accertato che sussista un conflitto endo-familiare che, in quanto fonte di stress e di disagi, non garantisca un'adeguata rete protettiva per il beneficiario, diretta a preservarne gli interessi personali e patrimoniali, trova fondamento la nomina, quale amministratore, di un estraneo al nucleo familiare il cui compito primario consisterà nella ricostituzione della necessaria rete protettiva, in funzione della migliore cura degli interessi del beneficiario.

(Cassazione Civile, 16 maggio 2024, n. 13612)


I dati personali forniti per gli esami on line devono essere considerati biometrici

Il trattamento dei dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica in mancanza del consenso dell'interessato è vietato ai sensi del regolamento 2016/679; il divieto viene meno e il trattamento è ammesso quando è necessario per motivi di interesse pubblico rilevante, in specifiche materie, tra cui rientra l'istruzione e la formazione in ambito scolastico, professionale, superiore o universitario, secondo quanto previsto dal d.lg. n. 196/2003, con la precisazione che il trattamento «deve essere proporzionato alla finalità perseguita, rispettare l'essenza del diritto alla protezione dei dati e prevedere misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi dell'interessato», in linea anche con il principio di "responsabilizzazione" dettato dall'art. 5, par. 2 del regolamento 2016/679 (fattispecie relativa all'utilizzo di un software per verificare la genuinità della prova di esame svolta da studenti universitari in modalità da remoto).

(Cassazione Civile, 10 maggio 2024, n. 12967)


La P.A. è tenuta a verificare la pericolosità delle opere accessorie alla sede stradale (c.d. guard rail)

La custodia esercitata dal proprietario o dal gestore della strada non è limitata alla sola carreggiata, ma si estende anche agli elementi accessori o pertinenze, ivi comprese eventuali barriere laterali con funzione di contenimento e protezione della rete stradale. Pertanto: da un lato, la Pubblica Amministrazione è onerata di svolgere adeguati interventi manutentivi sulle menzionate barrire, violando altrimenti sia le norme specifiche che impongono determinati standard di sicurezza sia i principi generali in tema di responsabilità civile; dall'altro lato, ove si lamenti un danno derivante dall'assenza o dall'inadeguatezza delle barriere laterali, la circostanza che alla causazione del pregiudizio abbia contribuito la condotta colposa dell'utente della strada non è idonea a integrare il caso fortuito, occorrendo accertare giudizialmente la resistenza che la presenza di un'adeguata barriera avrebbe potuto opporre all'urto da parte del mezzo.

(Cassazione Civile, 3 maggio 2024, n. 11950)