Phishing: Poste Italiane deve risarcire il correntista che ne è vittima

La possibilità della sottrazione dei codici al correntista attraverso tecniche fraudolente è una eventualità rientrante nel rischio d’impresa; la banca per liberarsi dalla propria responsabilità, deve dimostrare la sopravvenienza di eventi che si collochino al di là dello sforzo diligente richiesto al debitore (nella specie, relativa ad un truffa informatica ai danni di un correntista di Poste Italiane, la Corte ha sottolineato che era onere di Poste Italiane dover provare di aver adottato soluzioni idonee a prevenire o ridurre l’uso fraudolento dei sistemi elettronici di pagamento, sulla base di un principio di buona fede nell’esecuzione del contratto. In assenza di tale prova, per la Corte è corretta la decisione di imputare alla banca il rischio professionale della possibilità che terzi accedano ai profili dei clienti con condotte fraudolente).

(Cassazione Civile, 12 febbraio 2024, n. 3780)