Mancata stipula del contratto definitivo: il promissario acquirente è tenuto al risarcimento per l’illegittima detenzione dell’immobile

La risoluzione del contratto preliminare produce effetti retroattivi e comporta l'obbligo di restituzione delle prestazioni ricevute secondo l'art. 2033 c.c. Il promissario acquirente, in caso di risoluzione, è tenuto alla restituzione del bene e alla corresponsione dei frutti percepiti o che avrebbe potuto percepire per l'anticipato godimento. Tali obblighi restitutori non hanno funzione risarcitoria ma sono conseguenza dell'efficacia retroattiva della risoluzione.

(Cassazione Civile, 24 ottobre 2025, n. 28229)


La formula “visto e piaciuto” non vale ad escludere la responsabilità del venditore

In caso di vendita di un bene fra privati (come per esempio l’auto), la clausola del “visto e piaciuto” (quando l'acquirente dichiara di aver visionato il veicolo, di trovarlo di suo gradimento e di accettarne le condizioni estetiche e di funzionamento) non esenta dalle responsabilità il venditore che nasconde, in malafede (quindi sapendolo), uno o più vizi del veicolo.

(Cassazione Civile, ordinanza, 21 ottobre 2025, n. 27968)


L’installazione di un mini-ascensore nelle scale è vietata solo se compromette la stabilità del condominio

Nel caso in cui un singolo condomino, esercitando la facoltà di "modificazione" delle parti comuni prevista e concessa dall'art. 1102 c.c., installi, nella tromba delle scale e con "taglio" di queste ultime, un "mini-ascensore" finalizzato al c.d. "abbattimento delle barriere architettoniche", il relativo intervento non dev'essere autorizzato preventivamente dall'assemblea ma deve tuttavia rispettare il solo divieto di arrecare pregiudizio alla stabilità e/o alla sicurezza del fabbricato.

(Cassazione Civile, 3 ottobre 2025, n. 26702)


Multa per eccesso di velocità: autovelox valido solo se omologato

Nelle infrazioni per eccesso di velocità, l'accertamento effettuato tramite autovelox che sia solo approvato, e non anche omologato, non può considerarsi legittimo poiché la semplice approvazione dello strumento, non equivale giuridicamente all’omologazione ministeriale prevista dall’art. 142 comma 6 del Codice della Strada. L’approvazione, infatti, rappresenta una fase preliminare e distinta rispetto all’omologazione, che costituisce un passaggio ulteriore e necessario per la validità dell'accertamento.

(Cassazione Civile, 1 ottobre 2025, n. 26521)


Incidenti stradali da collisione con animali selvatici: l’onere della prova è a carico del danneggiato

La semplice presenza dell’animale sulla carreggiata, così come il solo fatto che vi sia stato un impatto con il veicolo, non sono sufficienti a fondare la responsabilità per il danno subito. Spetta infatti al danneggiato dimostrare che la condotta dell’animale sia stata la causa diretta del sinistro. Ai sensi dell’art. 2054, comma 1, c.c. il conducente ha l’onere di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno e dovrà anche provare l’esatta dinamica dell’incidente, evidenziando di aver adottato tutte le cautele richieste nella specifica situazione. Tali cautele devono essere valutate con particolare rigore qualora il conducente si trovasse a circolare in zone in cui fosse segnalata – o comunque nota – la possibile presenza di fauna selvatica. Solo laddove emerga che la condotta dell’animale è stata realmente imprevedibile e irrazionale, potrà ritenersi interrotto il nesso di responsabilità a carico del conducente.

(Cassazione Civile, 24 settembre 2025, n. 25987)


Nelle attività agonistiche il danno derivante da una condotta conforme alle regole e proporzionata al contesto non dà diritto al risarcimento

Nelle attività sportive agonistiche, il danno occorso durante la competizione rientra nel rischio tipico accettato dai partecipanti, con esclusione della responsabilità civile e penale degli organizzatori e degli istruttori, salvo che sia provata l'omissione di cautele ordinarie richieste dalla pratica sportiva; la semplice raccomandazione, contenuta nei regolamenti, circa l'uso di dispositivi protettivi non impone specifici obblighi di controllo a carico degli organizzatori, specie in presenza di atleti esperti; la domanda ex art. 2050 c.c. è inammissibile se tardivamente proposta; l'obbligo di formazione derivante dall'abbonamento non fonda una posizione di garanzia ulteriore in assenza di violazioni specifiche; l'onere della prova della causalità e della violazione grava sull'attore; la scriminante sportiva esclude la responsabilità se il fatto lesivo è funzionalmente collegato al gioco, secondo i parametri di normalità dell'attività praticata.

(Cassazione Civile, 22 settembre 2025, n. 25789)


La scarsa partecipazione del padre alla vita del minore non basta ad escludere la bigenitorialità

La bigenitorialità può essere limitata solo a seguito di un’accurata e rigorosa indagine che accerti la concreta contrarietà all’interesse del minore dell’esercizio della responsabilità genitoriale da parte di uno dei genitori. Non è sufficiente, a tal fine, la mera constatazione di uno scarso impegno del genitore nel frequentare il figlio, soprattutto quando tale condotta possa essere influenzata da modalità di visita fortemente restrittive o controllate dai servizi sociali.

(Cassazione Civile, 9 settembre 2025, n. 24876)


Incidente sugli sci: è la scuola a dover dimostrare di aver garantito la sicurezza dell’allievo

In caso di infortunio occorso a uno sciatore durante una lezione individuale, spetta alla scuola dimostrare di aver adempiuto correttamente ai propri obblighi. Per andare esente da responsabilità, infatti, l’istituto deve provare di aver adottato tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza e l’incolumità dell’allievo che si era affidato ai suoi servizi, ex art. 1218 del Cod. Civ..

(Cassazione Civile, 3 settembre 2025, n. 24471)


La sopraelevazione va demolita qualora risulti non conforme alle normative antisismiche

Il divieto di sopraelevazione previsto dal comma 2 dell’art. 1127 c.c., che la esclude nei casi in cui le condizioni statiche dell’edificio non la consentano, deve essere integrato con l’obbligo di conformità alla normativa antisismica vigente al momento dell’intervento, e non soltanto a quella in vigore al tempo della costruzione originaria. La realizzazione di una sopraelevazione non conforme genera infatti una condizione di pericolo permanente per la stabilità dell’edificio, che deve essere eliminata con urgenza.

(Cassazione Civile, 30 agosto 2025, n. 24235)


Legittimo il diniego dell'aggiunta del cognome del padre per l’assenza di quest’ultimo dalla vita del minore

L’attribuzione del cognome del genitore che procede al riconoscimento successivo del figlio non avviene in modo automatico, ma è subordinata a una valutazione concreta dell’interesse del minore. Tale interesse prevale in particolare nei casi in cui il minore abbia già sviluppato una propria identità personale e sociale con il cognome originario, specialmente in presenza di un riconoscimento tardivo e in assenza di una relazione stabile con il genitore riconoscente.

(Cassazione Civile, ordinanza, 26 agosto 2025, n. 23905)