Non basta il verbale della Polizia a certificare che l’autovelox è tarato correttamente
In caso di contestazioni circa l'affidabilità dell'apparecchio di misurazione della velocità, il giudice è tenuto ad accertare se tali verifiche siano state o meno effettuate.
Detta prova non può essere fornita con mezzi diversi dalle certificazioni di omologazione e conformità né la prova dell'esecuzione delle verifiche sulla funzionalità ed affidabilità dell'apparecchio è ricavabile dal verbale di accertamento.
(Cassazione Civile, ordinanza, 6 febbraio 2024, n. 3335)
Come si determina il compenso dell’avvocato per l’attività stragiudiziale
Con riferimento all'attività stragiudiziale svolta dall'avvocato, in caso di mancato compimento dell'incarico stragiudiziale affidatogli, spetta al predetto il diritto di ricevere il compenso relativo all'attività concretamente svolta, qualora ne venga accertata l'idoneità a conseguire il risultato programmato dalle parti, da determinarsi, soltanto in mancanza di accordo tra le parti, sulla base delle voci tariffarie relative alle singole prestazioni rese o, in mancanza, in via equitativa, ai sensi dell'art. 2233 c.c..
(Cassazione Civile, 6 febbraio 2024, n. 3492)
La dispensa dall’imputazione contenuta nella donazione resta atto unilaterale di ultima volontà
La disposizione del donante secondo la quale la donazione è eseguita in conto di disponibile con dispensa dall’imputazione, seppure contenuta nella donazione, costituisce negozio di ultima volontà, come tale revocabile dal suo autore. La successiva revoca della dispensa dall’imputazione, così come la dispensa dall’imputazione ex articolo 564 co. 2 cod. civ., deve essere espressa e l’attribuzione per testamento della disponibilità ad altro erede, non comporta annullamento della precedente dispensa dall’imputazione della donazione, ai sensi dell’articolo 682 codice civile, nel caso in cui le disposizioni siano di fatto compatibili in quanto il valore della donazione con dispensa dell’imputazione sia inferiore a quello della disponibile.
(Cassazione Civile, ordinanza, 6 febbraio 2024, n. 3352)
No al collocamento paritario quando non risponde al benessere del minore
La frequentazione, del tutto paritaria, tra genitore e figlio che si accompagna al regime di affidamento condiviso, nella tutela dell'interesse morale e materiale del secondo, ha natura tendenziale, nel senso che il giudice di merito ben può individuare, nell'interesse del minore, senza che possa predicarsi alcuna lesione del diritto alla bigenitorialità, un assetto che se ne discosti, al fine di assicurare al minore stesso la situazione più confacente al suo benessere e alla sua crescita armoniosa e serena. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha confermato la decisione dei Giudici di merito che aveva preso atto dell’esigenza del minore di rimanere a vivere con il genitore ed il nonno paterno, ritenuti indispensabili punti di riferimento sotto il profilo affettivo ed accuditivo).
(Cassazione Civile, ordinanza, 6 febbraio 2024, n. 3372)
Il danno all'onore ed alla reputazione va provato anche a mezzo di presunzioni
In tema di responsabilità civile per diffamazione a mezzo stampa, il danno all'onore ed alla reputazione, di cui si invoca il risarcimento, non è "in re ipsa", identificandosi il danno risarcibile non con la lesione dell'interesse tutelato dall'ordinamento ma con le conseguenze di tale lesione, sicché la sussistenza di siffatto danno non patrimoniale deve essere oggetto di allegazione e prova, anche attraverso presunzioni, assumendo a tal fine rilevanza, quali parametri di riferimento, la diffusione dello scritto, la rilevanza dell'offesa e la posizione sociale della vittima.
(Cassazione Civile, ordinanza, 1 febbraio 2024, n. 3013)
Minore casualmente ripreso durante l’arresto di un latitante: è lecita la diffusione della sua immagine
Ove non ricorra il caso limite della lesione del decoro, della reputazione o dell’onore della persona e si integri il collegamento con un evento svoltosi in pubblico può escludersi che operi la deroga legale al divieto di riproduzione dell’immagine allorché alla circostanza soggettiva della minore età della persona si accompagni quella, oggettiva, della non casualità della ripresa, espressamente diretta a polarizzare l’attenzione sull’identità del minore e sulla sua riconoscibilità.
(Cassazione Civile, 1 febbraio 2024, n. 2978)
La sofferenza per la perdita del proprio congiunto è presumibile
L'uccisione di una persona fa presumere da sola, ex art. 2727 c.c., una conseguente sofferenza morale in capo ai genitori, al coniuge, ai figli o ai fratelli della vittima, a nulla rilevando né che la vittima ed il superstite non convivessero, né che fossero distanti (circostanze, queste ultime, le quali potranno essere valutate ai fini del "quantum debeatur"); in tal caso, grava sul convenuto l'onere di provare che vittima e superstite fossero tra loro indifferenti o in odio, e che di conseguenza la morte della prima non abbia causato pregiudizi non patrimoniali di sorta al secondo.
(Cassazione Civile, 30 gennaio 2024, n. 2776)
Le gravi condizioni psichiche dell’amministrato consentono all’ADS l’inserimento coatto in struttura
Plurimi ricoveri coatti in servizio psichiatrico di diagnosi e cura, giustificati da episodi di agitazione psicomotoria con aggressività eterodiretta, specie nei confronti di congiunti, spesso dovuti ad abuso di alcool e di sostanze, confermati da perizia che attesta il peggioramento complessivo della situazione clinica del paziente nel corso degli anni, con ripercussioni negative sulla sua vita sociale e di relazione, appare opportuno che i poteri dell’Amministratore di Sostegno siano ampliati fino a ricomprendere la prestazione del consenso informato rispetto alle cure e agli altri aspetti sanitari, nonché alla decisione in relazione al luogo dove vivere, aspetti in relazione ai quali il beneficiario non risulta in grado di determinarsi.
(Tribunale di Genova, decreto, 27 gennaio 2024)
Responsabilità dei sindaci: il dovere di vigilanza deve avere ad oggetto il controllo di tutta la gestione sociale
Il dovere di vigilanza imposto ai sindaci dall'art. 2403 c.c. non è circoscritto all'operato degli amministratori ma si estende al regolare svolgimento dell'intera gestione sociale per la tutela non solo dell'interesse dei soci ma anche di quello dei creditori sociali.
(Cassazione Civile, 24 gennaio 2024, n. 2350)
Danni da Talidomide: la prescrizione decorre dalla domanda amministrativa di indennizzo
ll termine di prescrizione del credito risarcitorio relativo ai danni, subiti nella fase di vita prenatale a causa dell'assunzione di farmaci ad effetti teratogeni da parte della gestante, decorre, di regola, dalla presentazione della domanda amministrativa di erogazione dell'indennizzo di cui all'art. 1 l. 29 ottobre 2005, n. 229, salvo prova, di cui è onerato il convenuto, da fornirsi anche in via presuntiva, che la consapevolezza, in capo al danneggiato, del nesso causale tra l'assunzione del farmaco e la propria condizione di disabilità e/o menomazione non sia maturata in epoca anteriore.
(Cassazione Civile, 24 gennaio 2024, n. 2375)