Risarcimento per ritardo del volo
Il passeggero che agisca per il risarcimento del danno derivante dal negato imbarco o dalla cancellazione o dal ritardato arrivo dell'aeromobile rispetto all'orario previsto, deve fornire la prova della fonte (negoziale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza, potendosi poi limitare alla mera allegazione dell'inadempimento del vettore. Spetta a quest'ultimo, convenuto in giudizio, dimostrare l'avvenuto adempimento.
(Cassazione Civile, ordinanza 23 gennaio 2018, n. 1584)
Cessazione dell’obbligo di mantenimento del figlio ultratrentenne
La convivenza del figlio maggiorenne col genitore, in assenza di obblighi di mantenimento, è riconducibile ad un negozio atipico di tipo familiare che dà vita ad una forma di detenzione qualificata ma precaria dell'immobile, equiparabile a quella del comodato senza determinazione di durata.
Non vi è alcuna norma che attribuisca al figlio maggiorenne il diritto incondizionato di permanere nell'abitazione di proprietà esclusiva dei genitori contro la loro volontà e in forza del solo vincolo familiare. I genitori hanno quindi il diritto di richiedere al figlio convivente di rilasciare e liberare l'immobile occupato colo solo limite - imposto dal principio di buona fede - che sia concesso all'altra parte un termine ragionevole, commisurato anche alla durata del rapporto.
Tale diritto sussiste anche nell'ipotesi in cui il figlio maggiorenne, di un'età tale da non aver più diritto al mantenimento, non sia pienamente autosufficiente. Infatti, in tale ipotesi troverà applicazione la somministrazione alimentare, ben potendo i soggetti tenuti all'obbligazione adempiere con modalità diverse, come, ad esempio, il riconoscimento di un assegno periodico.
(Tribunale di Modena, 1 febbraio 2018)
L’accertamento del credito e i suoi effetti
Il giudizio di opposizione allo stato passivo è un giudizio di accertamento del credito di cui si chiede il riconoscimento e pagamento all'interno della procedura fallimentare ed unicamente finalizzato all'accertamento al passivo. Pertanto, nel caso in cui il fallito ritorni in bonis, l’accertamento effettuato nella procedura fallimentare non ha valore di prova certa ed il creditore, per recuperare coattivamente le somme, dovrà munirsi di regolare titolo esecutivo e, quindi, per ottenerlo, provvedere alla prova del credito secondo le regole generali.
(Cassazione Civile, ordinanza 19 febbraio 2018, n. 3957)
La risoluzione del contratto e la convenienza del richiedente
Per pronunciare la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1453 Cod. Civ. il giudice non deve accertare altro che il contratto, l’inadempimento e se quest’ultimo sia grave avuto riguardo all'interesse della controparte. Sicché, ogniqualvolta questi elementi vengano accertati, la domanda di risoluzione dovrà essere necessariamente accolta, senza che il Giudice possa indagare oltre sulla convenienza o meno della domanda per i richiedenti.
(Cassazione Civile, 20 febbraio 2018, n. 4022)
L’onere della prova nel danno da perdita parentale
L'uccisione di una persona fa presumere da sola, ex art. 2727 c.c., una conseguente sofferenza morale in capo ai genitori, al coniuge, ai figli o ai fratelli della vittima, a nulla rilevando né che la vittima ed il superstite non con vivessero, né che fossero distanti (circostanze queste ultime le quali potranno essere valutate ai fini del quantum debeatur). Nei casi suddetti è pertanto onere del convenuto provare che vittime e superstiti fossero tra loro indifferenti o in odio, e che di conseguenza la morte della prima non abbia causato pregiudizi non patrimoniali di sorta al secondo.
(Cassazione civile, ordinanza 15 febbraio 2018, n. 3767)
Riforma della sentenza di fallimento ed inammissibilità del concordato
Se la sentenza dichiarativa di fallimento segue un provvedimento di inammissibilità della domanda di concordato preventivo, l'effetto devolutivo pieno che caratterizza il reclamo avverso la sentenza di fallimento riguarda anche la decisione sull'inammissibilità del concordato poiché è nell'interesse del proponente il concordato a veder esaminati i motivi che hanno sancito l’insuccesso del concordato preventivo. Pertanto, ove il debitore abbia impugnato la dichiarazione di fallimento, censurando la decisione del tribunale sulla sua mancata ammissione al concordato, il giudice del reclamo, adito ai sensi degli artt. 18 e 162 L.F., è tenuto a riesaminare tutte le questioni concernenti l’ammissibilità, sempre che non riguardino fatti venuti ad esistenza successivamente alla pronuncia del Tribunale.
(Cassazione Penale, 25 gennaio 2018, n. 1893)
Il fondo patrimoniale, il fallimento e il dovere morale
La costituzione di un fondo patrimoniale per i bisogno della famiglia non integra di per sé un dovere giuridico, ma configura un atto a titolo gratuito. Tale atto è suscettibile di essere dichiarato inefficace ai sensi dell’art. 64 l. fall., salvo che si dimostri l’esistenza in concreto una situazione tale da integrare, nella sua oggettività, gli estremi del dovere morale e il proposito del solvens di adempiere unicamente a quel dovere mediante l’atto in questione. Pertanto, il mero fatto dell’estensione del fondo patrimoniale anche all'appartamento adibito a residenza familiare non basta per provare la sussistenza delle suddette condizioni.
(Cassazione Civile, ordinanza 6 febbraio 2018, n. 2820)
Assegnazione della casa familiare concessa in comodato
Anche se l’immobile è stato concesso in comodato al figlio per motivi lavorativi e non per stabilirvi la residenza della famiglia, non rileva il cambio di destinazione e di uso dell’immobile assegnato al coniuge per esigenze del minore, in presenza di un’implicita accettazione del cambio da parte del comodante. Pertanto, anche nel caso in cui la casa coniugale sia posseduta a titolo diverso dalla proprietà del coniuge non assegnatario, se sono osservate le condizioni e se nell'immobile, prima della separazione o del divorzio, era stabilita la residenza familiare, l’assegnazione è opponibile ai proprietari e ai terzi.
(Cassazione Civile, ordinanza 12 febbraio 2018, n. 3302)
Sospensione necessaria del processo
La sospensione necessaria ex art. 295 C.p.C. del processo può essere disposta quando la decisione dipenda dall'esito di altra causa, la quale abbia portata pregiudiziale in senso stretto ovvero vincolante, con effetto di giudicato, nell'ambito della causa pregiudicata. Tale situazione si concretizza qualora la situazione sostanziale rappresenti il fatto costitutivo - o comunque fondante - di altra situazione sostanziale oggetto del diverso giudizio, con la conseguente necessità di garantire uniformità di giudicati essendo la decisione del processo principale idonea a definire, in tutto o in parte, il “thema decidendum” del processo pregiudicato.
(Cassazione Civile, ordinanza 12 febbraio 2018, n. 3299)
Interpretazione dell’atto di vendita di un terreno e accessione
La compravendita di un terreno su cui insistano delle costruzioni comporta, per il principio dell’accessione ex art. 934 Cod. Civ. in forza del quale l'opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario dello stesso, il trasferimento anche dei relativi immobili, ancorché non espressamente menzionati nell'atto. Non è pertanto necessaria un’opera interpretativa dell’atto per verificare l’intento delle parti, poiché le opere esistenti sopra o sotto il suolo verranno cedute automaticamente salvo che il venditore, contestualmente alla cessione, non costituisca su di essi un diritto di superficie a proprio favore o di terzi.
(Cassazione civile, ordinanza 24 gennaio 2018, n. 1750)