Risarcimento per ritardo del volo

Il passeggero che agisca per il risarcimento del danno derivante dal negato imbarco o dalla cancellazione o dal ritardato arrivo dell'aeromobile rispetto all'orario previsto, deve fornire la prova della fonte (negoziale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza, potendosi poi limitare alla mera allegazione dell'inadempimento del vettore. Spetta a quest'ultimo, convenuto in giudizio, dimostrare l'avvenuto adempimento.

(Cassazione Civile, ordinanza 23 gennaio 2018, n. 1584)


La risoluzione del contratto e la convenienza del richiedente

Per pronunciare la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1453 Cod. Civ. il giudice non deve accertare altro che il contratto, l’inadempimento e se quest’ultimo sia grave avuto riguardo all'interesse della controparte. Sicché, ogniqualvolta questi elementi vengano accertati, la domanda di risoluzione dovrà essere necessariamente accolta, senza che il Giudice possa indagare oltre sulla convenienza o meno della domanda per i richiedenti.

(Cassazione Civile, 20 febbraio 2018, n. 4022)


Nullità del preliminare con oggetto indeterminato

L'oggetto di un contratto preliminare di vendita immobiliare può essere determinato attraverso atti e fatti esterni al negozio, anche successivi alla sua conclusione, nella sola ipotesi in cui l'identificazione del bene da trasferire avvenga in sede di conclusione consensuale del contratto definitivo su base negoziale, e non quando, invece, afferisca ad una pronuncia giudiziale ex art. 2932 c.c., caso nel quale occorre che l'esatta individuazione dell'immobile, con l'indicazione dei confini e dei dati catastali, risulti dal preliminare, dovendo la sentenza corrispondere esattamente al contenuto del contratto, senza poter attingere da altra documentazione i dati necessari alla specificazione del bene oggetto del trasferimento. Il contratto preliminare è perciò affetto da nullità trattandosi di atto per il quale è sempre richiesta la forma scritta ed ove non possono avere rilievo i dati di interpretazione che non facciano riferimento al testo scritto dell’accordo.

(Cassazione Civile, ordinanza 11 gennaio 2018, n. 537)


Diritto al compenso del mediatore immobiliare

Ai fini del riconoscimento del diritto del mediatore alla provvigione non è richiesto un nesso eziologico diretto ed esclusivo tra l’attività svolta dal mediatore e la conclusione dell’affare, essendo sufficiente che il mediatore abbia messo in relazione le parti, così da realizzare l’antecedente indispensabile per pervenire alla conclusione del contratto, secondo i principi della causalità adeguata (ex plurimis, Cass. 09/12/2014, n. 25851; Cass. 20/12/2005, n. 28231). L’intervento di un secondo mediatore non interrompe di per sé il nesso di causalità tra l’attività del primo e la conclusione dell’affare.

(Cassazione Civile, ordinanza 16 gennaio 2018, n. 869)