Trattative e responsabilità precontrattuale: il limite dell’interesse negativo

In materia di responsabilità precontrattuale il pregiudizio risarcibile è circoscritto nei limiti dello stretto interesse negativo (contrapposto all'interesse all'adempimento), rappresentato sia dalle spese inutilmente sopportate nel corso delle trattative in vista della conclusione del contratto, sia dalla perdita di ulteriori occasioni per la stipulazione con altri di un contratto altrettanto o maggiormente vantaggioso, e dunque non comprende, in particolare, il lucro cessante risarcibile se il contratto non fosse stato poi adempiuto o fosse stato risolto per colpa della controparte.

(Cassazione Civile, 27 ottobre 2021, n. 30186)


I consumi anomali di acqua potabile devono essere segnalati dal fornitore

Il semplice invio di una fattura commerciale relativa ai consumi anomali registrati, a distanza di oltre due mesi dalla rilevazione degli stessi e senza alcuna espressa segnalazione del loro carattere anomalo, non consente di ritenere correttamente adempiuto l'obbligo previsto per l'azienda fornitrice dall'art. 7.9 della Carta del Servizio Idrico Integrato, che deve evidentemente avvenire secondo modalità idonee a consentire all'utente di avere pronta contezza dell'anomalia nel consumo, in modo da potersi tempestivamente attivare per evitare l'aggravarsi del danno provocato dalla eventuale perdita occulta. Pertanto l'inadempimento dell'azienda somministrante al proprio (distinto) obbligo di segnalazione dei consumi anomali, da diritto all'utente al risarcimento del danno.

(Cassazione Civile, 15 settembre 2021, n. 24904)


Vizi del consenso

Per produrre l'annullamento del contratto non è sufficiente una qualunque influenza psicologica sull'altro contraente, ma sono necessari artifici o raggiri, o anche semplici menzogne che abbiano avuto comunque un'efficienza causale sulla determinazione volitiva della controparte e, quindi, sul consenso di quest'ultima.

(Cassazione Civile, ordinanza, 24 settembre 2021, n. 25968)


La rimodulazione del contratto originario non sana l’invalidità del contratto quadro

In tema di contratto di interest rate swap concluso senza accordo quadro redatto per iscritto con un intermediario, il quale in seguito sia stato incorporato in altra società intermediaria, già legata al medesimo investitore da un valido contratto quadro, la c.d. rimodulazione del contratto originario di swap – mediante il recesso anticipato dell’investitore e la contestuale conclusione di un nuovo contratto direttamente con l’intermediario incorporante - comporta che il requisito della forma scritta del contratto quadro ex art. 23 t.u.f. sussista solo con riguardo alla nuova operazione, lasciando permanere l’invalidità della prima per difetto di tale requisito.

(Cassazione Civile, 6 settembre 2021, n. 24015)


Risarcimento danni non patrimoniali conseguenti all’impossibilità di utilizzare il telefono fisso

L'inadempimento del gestore telefonico tale da impedire l'uso del telefono fisso, quale che ne sia la durata, non può legittimare alcuna pretesa al risarcimento di danni non patrimoniali in quanto il diritto a comunicare con un solo telefono non è un diritto fondamentale della persona, perché non necessario alla sopravvivenza, e l'impedimento dell'uso del telefono non menoma né la dignità, né la libertà dell'essere umano, né costituisce violazione di alcuna libertà costituzionalmente garantita, tanto meno quella di comunicare.

(Cassazione Civile, ordinanza, 26 luglio 2021, n. 21398)


Fideiussione e foro del consumatore

I requisiti soggettivi di applicabilità della disciplina legislativa consumeristica in relazione ad un contratto di fideiussione stipulato in favore di un professionista devono essere valutati con riferimento alle parti dello stesso e non già del distinto contratto principale. Ne consegue, come chiarito dalla giurisprudenza comunitaria (Corte UE C-74/15 e C-534/15), che ove la prestazione di garanzia non si configuri come esercizio di un’attività professionale anche se resa da un professionista, non viene meno la qualità di consumatore del fideiussore e la fattispecie non si sottrae perciò all’applicazione della disciplina consumeristica ed in particolare all’applicazione del foro del consumatore ex art. 33, co. 2, lett. u) D.lgs. 209/2005.

(Cassazione Civile, 19 luglio 2021, n. 20633)


Risarcimento del danno tra direttore lavori ed appaltatore

Ove il danno risentito dal committente di un contratto di appalto sia conseguenza dei concorrenti inadempimenti dell'appaltatore e del progettista - direttore dei lavori, entrambi ne rispondono solidalmente, essendo sufficiente, per la sussistenza della solidarietà, che le azioni e le omissioni di ciascuno abbiano concorso in modo efficiente a produrre l'unico evento dannoso.

(Cassazione Civile, ordinanza 20 luglio 2021, n. 20704)


Sui limiti delle competenze del geometra e sul suo diritto al compenso

E’ escluso il diritto del geometra ad ottenere il pagamento di prestazioni professionali che non rientrino tra quelle comprese nell’ambito della sua competenza ma riservate, in ragione della loro complessità, a quelle degli ingegneri o architetti.

(Cassazione Civile, 16 giugno 2021, n. 17073)


Morte di un beneficiario della polizza vita antecedente alla morte del contraente

Allorché uno dei beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita premuore al contraente, la prestazione, se il beneficio non sia stato revocato o il contraente non abbia disposto diversamente, deve essere eseguita a favore degli eredi del premorto in proporzione della quota che sarebbe spettata a quest'ultimo.

(Cassazione Civile, Sezioni Unite, 30 aprile 2021, n.11421)


La modifica nel preliminare del termine per la stipula del definitivo non necessita della forma scritta

Nei contratti per i quali è richiesta la forma scritta "ad substantiam" (come nel caso del preliminare di vendita immobiliare), la volontà comune delle parti deve rivestire tale forma soltanto nella parte riguardante gli elementi essenziali (consenso, "res", "pretium"), che devono risultare dall'atto stesso e non possono ricavarsi "aliunde". Ne consegue che, qualora in un contratto preliminare di vendita immobiliare sia previsto un termine per la stipula del definitivo, la modifica di detto elemento accidentale e la rinuncia della parte ad avvalersene non richiedono la forma scritta, non concernendo tale accordo direttamente il diritto immobiliare, né incidendo su alcuno degli elementi essenziali del contratto.

(Cassazione Civile, 30 marzo 2021, n. 8765)